(Teleborsa) – “Se l’inflazione di fondo rimarrà al livello che vediamo oggi in Europa, superiore al 5%, e se non riceveremo chiari segnali che l’inflazione di fondo sta scendendo, dovremo fare di più“. Lo ha detto Pierre Wunsch, governatore della banca centrale belga e membro del Consiglio direttivo della Banca centrale europea (BCE), in una conferenza stampa.
“Per me non è escluso che si possa guardare a tassi del 4% – ha aggiunto, secondo quanto riportato da Reuters – Ma voglio ribadire che non esprimerò alcun giudizio su dove i tassi dovrebbero andare senza vedere gli sviluppi dell’inflazione di base”.
, in una nota diffusa questa mattina, ha affermato di prevedere ora che la BCE raggiungerà un tasso terminale del 4% e che interromperà il suo ciclo di rialzi solo a settembre 2023.
Wunsch non è stato l’unico banchiere centrale a parlare in mattinata. “È molto probabile che (quello di marzo) non sarà l’ultimo rialzo del ciclo”, ha affermato il consigliere estone del board BCE, Madis Muller, aggiungendo che “è anche possibile che i tassi di interesse debbano restare su livelli elevati per un po’ di tempo, in modo da essere sicuri che l’inflazione torni e resti in prossimità del 2%”.
Si trova sulla stessa linea il governatore della banca centrale slovena, Bostjan Vasle, che detto: “La mia personale aspettativa è che l’aumento previsto per la riunione di marzo, pari a 0,5 punti percentuali, non sarà l’ultimo. Dovremo continuare ad aumentare i tassi di interesse nei mesi successivi“.
“Mi aspetto che l’aumento previsto per la riunione di marzo sia seguito da ulteriori aumenti prima di raggiungere un livello sufficiente a riportare l’inflazione verso l’obiettivo di 2%”, ha aggiunto.
Niente dichiarazioni sui tassi dal vicepresidente BCE Luis De Guindos, che però ha ricordato che in parallelo al rialzo del costo del denaro, da questo mese, inizierà anche un “quantitative tightening passivo“, cioè non rinnovando pienamente i titoli di Stato dei suoi stock quando giungeranno a scadenza, in maniera controllata, per affiancare la stretta monetaria.
“È molto importante mantenere saldamente ancorate le aspettative di inflazione, per evitare una spirale tra prezzi e salari che sarebbe una situazione molto complessa. Inoltre è importante che la convergenza dell’inflazione verso l’obiettivo del 2% avvenga in maniera stabile“.