(Teleborsa) – Oltre 220mila aziende che danno lavoro a quasi un milione di occupati: sono i numeri della blue economy che “ è un volano imprescindibile per la crescita economica” . Così il presidente di Unioncamere, Andrea Prete, intervenendo agli Stati generali delle Camere di commercio sull’economia del mare.
“Circa 21mila imprese sono guidate da giovani, pari al 9,4% del settore, contro l’8,9% dell’intero tessuto imprenditoriale nazionale”, ha detto Prete ricordando che “la blue economy coinvolge più ambiti, non è un settore ma un tema complessivo dove dentro c’è il turismo, la ristorazione, la ricettività, la pesca, la portualità commerciale, i porti, le linee. Basti pensare che il 40% delle presenze turistiche è legato al mare e il 31% della ricettività è basata sul mare”.
Prete ha sottolineato come nel Mediterraneo passi “il 20% de traffico marittimo mondiale ma non tutto è intercettato dai nostri porti”, da qui la necessità di puntare sulle infrastrutture: “I porti commerciali in Italia sono fondamentali. Solo 2 porti su 5 ne nostro Paese sono raggiunti all’interno dalla rete ferroviaria. Serve più semplificazione, è impossibile pensare che per dragare un porto ci vogliano anni, decenni. La crescita del Paese passa anche da una sburocratizzazione molto forte”