(Teleborsa) – “Un intervento di CDP è una delle ipotesi allo studio”. Lo ha detto il viceministro al MIT Edoardo Rixi parlando a margine del convegno ‘Rigenerazione Urbana: oltre il passato la nuova Liguria’, parlando del superbonus.
“È evidente che chi si occupa della finanza pubblica in un Paese la prima cosa che deve fare è riavocare a sé tutti i crediti per capire quanti sono da pagare – afferma – Dopodiché l’intenzione del governo è far fronte al pagamento nei confronti delle imprese, cosa che ad oggi era bloccata comunque, perché le banche non intendevano più pagare i crediti temendo per i loro bilanci”.
Continua a far discutere l’intervento del governo sui bonus edilizi che ha mandato in subbuglio il mondo dell’edilizia. A inizio febbraio in audizione in commissione, il direttore generale delle Finanze del MEF, Giovanni Spalletta, aveva indicato in 110 miliardi il costo dei bonus, 37,7 miliardi più delle previsioni. Stima che salirebbe a 120 miliardi con gli ultimi dati.
E oggi è la giornata del confronto a Palazzo Chigi tra governo e associazione delle banche ABI, CDP e SACE. In rappresentanza dell’esecutivo, ci sono il sottosegretario alla presidenza Alfredo Mantovano e i ministri Giancarlo Giorgetti, Adolfo Urso e Gilberto Pichetto Fratin.
“È evidente che chi si occupa della finanza pubblica in un Paese la prima cosa che deve fare è riavocare a sé tutti i crediti per capire quanti sono da pagare – ha detto Rixi – Dopodiché l’intenzione del governo è far fronte al pagamento nei confronti delle imprese, cosa che ad oggi era bloccata comunque, perché le banche non intendevano più pagare i crediti temendo per i loro bilanci”. “Il Governo – ha proseguito Rixi dopo il confronto con un gruppo di imprenditori edili preoccupato dalle decisioni del governo – ha voluto rimettere ordine perché i crediti del Superbonus erano fuori controllo da parte del pubblico, tra 70 e 160 miliardi di euro a seconda delle fonti, con una massa di crediti sul territorio nazionale esplosiva, che ha creato problemi già nell’ultimo bilancio dello Stato. La legge sul Superbonus ha creato delle bolle speculative fuori controllo con aumenti sul costo della rigenerazione urbana e delle ristrutturazioni a volte del 60%” e “un intervento di CDP è una delle ipotesi allo studio”, ha infine confermato.
Per quanto riguarda il Superbonus “la grande questione è data dai crediti incagliati. Il problema è che le imprese hanno in pancia più di 15 miliardi di credito verso lo Stato e non riescono a incassare. Un credito che potrebbe determinare il fallimento di queste imprese”. È quanto ha detto il ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, nel corsi dell’incontro ‘Il mercato alla prova dei fatti: crisi energetica superata?’ in corso a Illumia a Bologna. “Siamo pronti come governo a chiedere una valutazione”, ha garantito.