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Le revisioni tariffarie del 2023 al di sotto dell'inflazione pesano sui conti degli aeroporti europei

(Teleborsa) – La maggior parte degli aeroporti europei non ha aumentato le tariffe del 2023 e, laddove sono state effettuate, gli aumenti sono stati ben al di sotto dell’inflazione, pesando sui profili del flusso di cassa. È quanto ha rilevato un’analisi condotta da Fitch Ratings. C’è anche una forte incertezza sulle revisioni tariffarie nel medio termine, che dipenderanno da ulteriori variazioni dei tassi di interesse, dell’inflazione, del ritmo di ripresa del traffico e delle future esigenze di investimento. L’analisi prevede che gli aumenti tariffari del 2024 per gli aeroporti regolamentati rimarranno al di sotto dei livelli di inflazione.

“Molti regolatori aeroportuali europei hanno mantenuto le tariffe stabili per il 2023 su base annua o hanno consentito aumenti tariffari al di sotto dell’inflazione, mentre l’intensa concorrenza ha ridotto la capacità degli aeroporti non regolamentati di aumentare le proprie tariffe. Pur in linea con le nostre previsioni, tali livelli di diritti aeroportuali non consentiranno il pieno recupero dell’aumento dei costi, gravando sulla redditività e sul flusso di cassa degli aeroporti”, avverte Fitch Ratings.

L’analisi ha rilevato che gli organismi normativi e governativi europei hanno protetto il settore dalle pressioni più acute al culmine della pandemia attraverso quadri normativi e sussidi, salvaguardando la redditività a lungo termine degli aeroporti. Tuttavia, in alcuni casi, le modifiche normative hanno ridotto la visibilità tariffaria a breve termine.

Il supporto ha contribuito a limitare le azioni di rating negativo intraprese da Fitch durante la pandemia, sottolinea inoltre l’agenzia americana. “Tuttavia, le prospettive su tutti i rating tranne due nel nostro portafoglio aeroportuale europeo sono negative, riflettendo incertezze a medio termine come la capacità di trasferire l’aumento dei costi ai clienti. Gli aumenti delle tariffe al di sotto dell’inflazione non influiranno necessariamente sui rating poiché li abbiamo già incorporati nelle nostre proiezioni“, spiega l’analisi.

Fitch Ratings prevede che gli aeroporti regolamentati mantengano la crescita delle tariffe al di sotto dell’inflazione o invariata almeno fino al 2024, con tariffe fissate in linea con il quadro applicabile per l’attuale periodo regolatorio (ad esempio per Aena) o utilizzando un meccanismo di fissazione dei prezzi provvisori (per ADP, Aeroporti Di Roma, Heathrow).

Per quel che riguarda invece le modifiche tariffarie per gli aeroporti regolamentati nel medio termine l’analisi sottolinea che dipenderanno da diversi fattori, tra cui le previsioni aggiornate sui tassi di interesse, l’inflazione e gli investimenti degli aeroporti. Tuttavia, la riduzione del traffico e il ridotto utilizzo delle infrastrutture aeroportuali possono determinare un aumento strutturale delle tariffe, in particolare per gli asset essenziali con posizione di monopolio. Gli aeroporti non regolamentati hanno invece maggiore flessibilità per fissare i loro diritti, ma sono influenzati dalla concorrenza per i clienti. Pertanto, la maggior parte degli aeroporti non regolamentati ha recentemente aumentato i propri prezzi al di sotto dell’inflazione. Tuttavia, i loro contratti bilaterali a lungo termine con le compagnie aeree migliorano la visibilità.


Fonte: http://news.teleborsa.it/NewsFeed.ashx

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