(Teleborsa) – I risultati 2022 di “hanno mostrato che la società ha sovraperformato la propria guidance“, ma “non hanno alcun impatto sul suo rating (BB-/Negativo) attualmente”. Lo afferma Fitch in una nota, sottolineando però che una maggiore visibilità sulla stabilizzazione della società o sulla crescita dell’EBITDA, sostenuta da un miglioramento delle sue operazioni domestiche, combinata con un più forte free cash flow e liquidità, “potrebbe portare a una modifica dell’Outlook a Stabile“.
Gli analisti ricordano che TIM ha visto i suoi ricavi aumentare per la prima volta dal 2017, poiché la forte crescita in Brasile ha compensato le perdite nelle sue attività domestiche. Il turnaround dell’EBITDA “rimane esposto a rischi di esecuzione a fronte di forti pressioni competitive e di un contesto macroeconomico avverso”.
Viene sottolineato che TIM ha migliorato la propria posizione di liquidità dall’emissione obbligazionaria da 850 milioni di euro a gennaio con un nuovo finanziamento della Banca europea per gli investimenti previsto nel primo semestre 2023, il cui importo non è stato reso noto.
“Con circa il 50% del debito finanziario in scadenza entro il 2025, il rischio di rifinanziamento rimane rilevante, dati i significativi esborsi di investimento di TIM e il FCF negativo sostenuto in un momento di forte concorrenza di mercato, aumento dell’inflazione e alti tassi di interesse”, si legge nella nota.
Fitch conclude la sua analisi affermando che “le opzioni strategiche di TIM per ridurre il debito attraverso la cessione delle sue attività di rete e della divisione enterprise rimangono in discussione” e sottolineando che continuerà a valutare l’ex monopolista “in base al suo profilo consolidato fino a quando non ci sarà piena visibilità su qualsiasi transazione, e quindi su eventuali cambiamenti nella struttura commerciale e finanziaria della società”.