(Teleborsa) – Nel 2022 “ha raggiunto il miglior risultato netto dal 2007 e ha superato la guidance che aveva dato dopo l’inizio della guerra. Come abbiamo già dimostrato in più occasioni, sappiamo superare i nostri obiettivi”. Lo ha affermato l’amministratore delegato Carlo Messina, presentando i risultati 2022 alla comunità finanziaria. La banca ha chiuso l’anno con un utile netto di 5,5 miliardi di euro, che non considera gli accantonamenti e le rettifiche per 1,4 miliardi legati all’esposizione in Russia e Ucraina, superando le indicazione del piano per un risultato sopra 5 miliardi.
La banca distribuirà 3 miliardi di euro di dividendi cash per il 2022, pari ad un payout ratio del 70%, con la seconda tranche del buyback (1,7 miliardi di euro) che “sarà avviata nei prossimi giorni, portando complessivamente la distribuzione addizionale a 3,4 miliardi di euro”, ha detto il banchiere.
Messina ha detto che “remunerare gli azionisti continuando a migliorare i requisiti patrimoniali è incorporato nel nostro DNA”. Inoltre, i risultati hanno “confermato l’obiettivo di essere una banca Zero-NPL con l’esposizione verso la Russia prossima allo zero”, mentre la realizzazione del piano di impresa 2022-2025 “procede a pieno ritmo”.
L’AD ha anche fornito una fotografia favorevole per il 2023, sottolineando che la banca sta “osservando l’afflusso e i ratio di NPL minori di sempre“. Inoltre, “la situazione macro è recentemente migliorata e prevediamo che l’economia italiana recupererà già nel 2024 nel caso ci dovesse essere una diminuzione quest’anno”, considerando anche che “prezzi inferiori alle attese di energia e materie prime contribuiranno a ridurre la pressione inflazionistica”.
Per quanto riguarda il 2023, Intesa si aspetta una “solida crescita dei ricavi, trainata dagli interessi netti, unita al continuo focus sul cost management, che determina un aumento significativo del risultato della gestione operativa”. Inoltre, la “forte riduzione delle rettifiche nette sui crediti genererà una crescita del risultato netto ben al di sopra rispetto ai 5,5 miliardi di euro di risultato netto 2022, basandoci su assunzioni conservative”.