(Teleborsa) – Indagare le ripercussioni del cambiamento climatico, e dei rischi ad esso correlati, sul settore finanziario e monitorare lo sviluppo della finanza sostenibile. Con questo obiettivo la Banca centrale europea ha presentato tre nuovi indicatori.
“Abbiamo la necessità di comprendere meglio quale sia l’impatto dei cambiamenti climatici sul settore finanziario, e vice versa. E per fare questo la chiave è sviluppare dati di alta qualità – ha spiegato Isabel Schnabel, membro del Comitato esecutivo della Banca centrale europea –. Gli indicatori rappresentano il primo step per aiutare a stringere il ‘climate data gap’, un passo cruciale per compiere ulteriori progressi verso un’economia climate-neutral”.
Il primo è un indice sperimentale sulla finanza sostenibile che secondo l’istituzione fornisce un quadro di insieme sui titoli di debito catalogati dall’emittente come “verdi”, “sociali”, “sostenibili” oppure legati alla sostenibilità. Secondo questo indicatore i volumi di bond verdi e sostenibili sono più che raddoppiati negli ultimi due anni, crescendo a ritmi più veloci del mercato con obbligazionario complessivo.
Un altro indicatore, definito “analitico” e in quanto tale ritenuto meno preciso dalla stessa Bce rispetto ai suoi normali standard statistici, cerca di fornire informazioni sull‘intensità di emissioni di CO2 correlate a titoli e portafogli di bond delle istituzioni finanziarie e sull’esposizione del settore finanziario stesso a imprese controparti con modelli di attività ad alte emissioni di CO2. Secondo questo indicatore, la maggior parte delle emissioni sarebbero finanziate tramite azioni o bond detenuti da fondi di investimento. Ma le attività a maggiore emissione di CO2 verrebbero finanziate tramite il settore bancario.
Il terzo indicatore “analitico” riguarda i rischi fisici correlati a eventi climatici e analizza le ricadute di fenomeni come inondazioni, incendi o forti temporali sulle performance di prestiti bancari, obbligazioni e portafogli di titoli azionari.
Con queste iniziative l‘istituzione guidata da Christine Lagarde si spinge ulteriormente sul terreno dell’attivismo sul controverso concetto del rischio climatico, laddove a inizio mese la Federal Reserve, la banca centrale americana, tramite il presidente Jay Powell si era detta esplicitamente contraria all’idea di forzare l’inserimento di obiettivi climatici nella politica monetaria senza un preciso mandato in tal senso da parte del Congresso.