(Teleborsa) – “La nostra visione era di una lieve recessione per quest’anno, ma da allora, se osserviamo tutti gli indicatori che vediamo, probabilmente notiamo un rischio al rialzo, quindi stiamo guardando a qualcosa che potrebbe anche non essere una recessione“. Lo ha detto Andrea Orcel, amministratore delegato in , in una intervista a CNBC in occasione del World Economic Forum a Davos. “Non sappiamo davvero come si sta delineando la guerra, c’è sempre un ritardo tra l’aumento dei tassi e l’impatto sull’economia e quindi non sappiamo esattamente come il rapido aumento dei tassi impatterà e c’è probabilmente uno dei più grandi cambiamenti nelle catene del valore e nella geopolitica che abbiamo visto dalla seconda guerra mondiale”, ha aggiunto.
Lo scenario della BCE
Stimolato sul fronte della politica monetaria, il CEO ha detto che quello delle banche centrali “è un lavoro difficile“, spiegando che “l’Europa ha un’inflazione differente rispetto a quella americana, è legata soprattutto alle forniture, all’energia e a quella alimentare”. “Quello che stanno cercare di fare per combatterla” è calmare tutti i prezzi “e questo ovviamente ha un impatto sproporzionato sull’economia lontana da queste commodity”, ha sottolineato.
Inoltre, “dato l’effetto ritardo e tutto il resto e il fatto che l’economia europea è piuttosto sticky e poi cede, temevamo che se si restringesse sostanzialmente al di sopra del 2%, ci potessero essere effetti indesiderati in seguito”.
Le distribuzioni ai soci
Nessun cambiamento nell’approccio alle distribuzioni per gli azionisti derivante dallo scenario generale dell’economia e dei tassi d’interesse. “Abbiamo sempre detto che il piano nel nostro scenario era quello di dare una certa generazione di capitale ogni anno che era sopra il nostro net income e che eravamo impegnati a distribuire questo capitale che generavamo senza dipendere da capitale in eccesso: lo abbiamo fatto nel 2020-21 e dovremmo farlo anche nel 2021-22“.
“Nel 2022 abbiamo performato molto meglio del previsto: stiamo andando meglio del nostro piano se si guardano i numeri a nove mesi – ha proseguito – Abbiamo presto delle cautele per i rischi in modo di avere nel 2022-23 sufficienti ammortizzatori in modo di potere assorbire eventuali shock che dovessero arrivare dal punto di vista economico, sempre bene essere preparati”.
La partita MPS
Le domande hanno toccato anche alcune questioni italiane, come il rilancio di : “Credo che Monte dei Paschi abbia preso una direzione diversa nella strategia. Al momento stanno andando avanti da soli. Hanno aumentato il capitale, stanno razionalizzando la banca, la stanno ristrutturando”, ha detto Orcel. “Stanno facendo un buon lavoro. E questo è quanto. Quindi devono fare questo, e poi vedremo“, ha aggiunto, quando gli è stato chiesto se UniCredit potesse ancora essere vista come un potenziale acquirente della banca senese.
Il governo italiano
Con riguardo ai primi mesi di esecutivo Meloni, il banchiere ha detto che “è un governo che fin dall’inizio ha preso decisioni difficili sulle misure economiche, anche in campagna elettorale. E ora, se si guarda al bilancio, il bilancio è abbastanza solido e prudente. E questo è un governo che si è impegnato a seguire le politiche di Draghi in termini di razionalizzazione del settore pubblico e di spesa per la prossima generazione”.
Secondo Orcel, “probabilmente c’è stata un’idea sbagliata di cosa fosse in realtà questo governo di centro-destra, e da lì sono nate molte preoccupazioni. Questo è un aspetto. In secondo luogo, l’Italia cambia governo un po’ spesso. E quando cambia, c’è sempre un livello di incertezza. Ma credo che alla gente sfugga il lato positivo. E gli aspetti positivi sono che questa è probabilmente una delle maggioranze più ampie che abbiamo avuto”.