(Teleborsa) – Autostrade per l’Italia è una delle prime aziende del settore a ottenere una delle più importanti certificazioni per la parità di genere, la UNI/Pdr 125:2022 introdotta dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr), per il programma di Diversity Equity & Inclusion. L’attestazione – spiega l’azienda in una nota – conferma l’impegno di Autostrade per l’Italia nel garantire il riequilibrio di genere, attraverso un percorso strutturato e continuativo di rinnovamento per ridurre il gender gap e il gender pay gap. La società è infatti impegnata nell’adozione e attuazione di politiche, strategie e pratiche volte a garantire pari opportunità, puntando sul riconoscimento del merito con percorsi di crescita professionale, che rafforzano la presenza delle donne nei diversi ruoli dell’organizzazione in un settore in cui la presenza maschile è dominante.
La certificazione di parità ha il principale obiettivo di incentivare le imprese ad adottare policies e misure concrete per garantire un riequilibrio di genere, favorendo l’occupazione e l’empowerment femminile. Sei le aree dell’organizzazione messe sotto osservazione durante il processo di analisi – cultura e strategia, governance, processi del personale, opportunità di crescita in azienda neutrali per genere, equità remunerativa per genere, tutela della genitorialità – e 33 i KPI (Key Performance Indicator) qualitativi e quantitativi, per misurare e rendicontare il sistema di gestione aziendale per la parità di genere, con l’obiettivo di colmare gli eventuali gap e favorire un percorso ancora più virtuoso di empowerment delle donne.
Il processo di valutazione di Autostrade per l’Italia è stato condotto da Bureau Veritas, leader mondiale nei servizi di ispezione, verifica di conformità e certificazione, tra i primi enti ad accreditarsi presso Accredia per il rilascio di tale certificazione.
“Il nostro Piano di trasformazione culturale e generazionale – sottolinea Gian Luca Orefice, direttore Human Capital, Organization & HSE di Autostrade per l’Italia – pone al centro oltre 9000 lavoratori di un Gruppo integrato lungo tutta la filiera dell’ingegneria e delle costruzioni, con l’obiettivo di promuovere qualunque forma di diversità e di diffondere un ambiente di lavoro inclusivo dove i talenti possano liberare le loro energie, in un processo di crescita diffusa e virtuoso e dove ci sia spazio per tutti soprattutto per le donne. L’obiettivo è portare oltre il 40% la componente femminile dei nuovi collaboratori e raddoppiare le posizioni di vertice coperte da donne grazie a programmi di accelerazione delle carriere femminili. È il tempo della centralità delle persone, inclusività e valorizzazione delle diversità sono elementi che fanno parte del profondo ripensamento del ruolo dell’impresa che si propone come infrastruttura sociale attenta a tutte le relazioni con gli stakeholder interni ed esterni”.
“E con questa consapevolezza – prosegue Alessia Ruzzeddu, responsabile Welfare, Diversity, Equity & Inclusion Management del Gruppo ASPI – abbiamo messo in campo molteplici iniziative nell’ambito di un vasto ed ambizioso programma di DE&I che ci ha permesso di raggiungere due importanti traguardi: la certificazione di parità di genere (UNI/Pdr 125:2022), insieme alla attestazione del grado di maturità del framework D&I ai sensi dello standard internazionale ISO 30415 (ottenuta nel mese di maggio 2022), a conferma dell’impegno concreto nella promozione di un ambiente di lavoro inclusivo orientato a valorizzare il merito di ogni persona, e a sostenere l’empowerment femminile per uno sviluppo sostenibile e fortemente innovativo di un Gruppo che ha l’ambizione di affermarsi come leader europeo della mobilità sostenibile”.
Questa rapida trasformazione ha consentito al Gruppo Autostrade per l’Italia di raggiungere importanti traguardi nelle politiche di valorizzazione dei talenti femminili: l’azienda conta oggi il 37% delle donne con una laurea STEM, percentuale cresciuta di oltre 7 punti nell’ultimo triennio; il 22% delle posizioni di responsabilità è ricoperto da donne, negli ultimi 3 anni c’è stato un raddoppio delle donne in posizioni manageriali. L’azienda ha anche definito una policy per garantire una sempre più numerosa rappresentanza femminile nei board di tutte le società del Gruppo; quanto alle retribuzioni non registra gender pay gap, anzi nelle ultime assunzioni di posizioni manageriali ne registriamo uno addirittura rovesciato con uno 3% a favore delle dipendenti donne.