(Teleborsa) – Le aspettative di inflazione di famiglie e imprese, sostanzialmente invariate, “restano elevate”. Allo stesso tempo, “i rischi pro-inflazione sono aumentati e prevalgono sui rischi disinflazionistici”. Ciò è il risultato delle crescenti pressioni inflazionistiche dal mercato del lavoro, del peggioramento delle condizioni del commercio estero e di una politica fiscale più morbida”.
Lo afferma la banca centrale russa motivando la decisione odierna di lasciare invariati i tassi di interesse, dopo il maxi rialzo al costo del denaro adoperato a inizio anno seguito poi da sei tagli consecutivi.
I tassi restano così fermi al 7,5% per la seconda volta, ma la banca ha avvertito che i rischi inflazionistici stanno aumentando. I prezzi al consumo stanno crescendo a un “tasso moderato”, mentre la domanda dei consumatori è “contenuta”, ha spiegato la governatrice Elvira Nabiullina.