(Teleborsa) – Il settore della banche cosiddette “non significative” continua a registrare una tendenza al consolidamento, anche se a un ritmo più lento nel 2021 rispetto agli anni precedenti. Lo afferma un nuovo report della Vigilanza BCE sugli enti meno significativi (less significant institution, LSI), ovvero banche di piccole e medie dimensioni vigilate direttamente dalle rispettive autorità nazionali competenti, sotto la supervisione di Francoforte.
Tra la fine del 2014 (inizio del Meccanismo di vigilanza unico) e la fine del 2021, il numero di LSI è sceso da oltre 3.167 a circa 2.089, con Germania, Austria e Italia che rappresentano la maggior parte di questa riduzione. Solo nel 2021 il numero si è ridotto di circa 90 entità.
Nonostante il trend di consolidamento sia stato più evidente in Germania, Austria e Italia e il numero di LSI sia diminuito significativamente negli ultimi anni, questi tre paesi continuano a costituire la maggior parte del settore. Alla fine del 2021, oltre l’83% di tutti gli LSI era domiciliato in Germania, Austria e Italia, riflettendo i loro ampi sistemi decentralizzati di casse di risparmio e/o cooperative, spesso coperti da un Institutional Protection Scheme (IPS) congiunto.
“Un fattore significativo alla base di ciò è stato il consolidamento del settore bancario cooperativo in Italia in tre grandi gruppi, che si è concluso nel 2019 e ha visto 228 istituti consolidati in due gruppi SI e un gruppo LSI”, si legge nel report.
Il numero di fusioni e acquisizioni completate nel 2021 conferma la tendenza al consolidamento osservata nel settore LSI dall’inizio della vigilanza bancaria europea. Tuttavia, lo scorso anno il ritmo del consolidamento è rallentato: sono state acquisite o fuse in totale 61 LSI, rispetto alle 69 del 2020. La Germania è stata il principale motore di consolidamento lo scorso anno, riflettendo l’elevato numero di LSI in quel paese: 48 fusioni sono state perfezionate in Germania nel 2021, rispetto alle 30 del 2020.