(Teleborsa) – DBRS Morningstar vede la tendenza al rialzo del NII (Net Interest Income o margine d’interesse) come una leva per le banche italiane per assorbire i maggiori rischi a causa di un previsto deterioramento delle prospettive economiche nel 2023. Tuttavia, il beneficio incrementale derivante da eventuali ulteriori aumenti dei tassi di interesse da parte della BCE diminuirà progressivamente, siccome parte del rialzo sarà assorbito dall’aumento dei costi di finanziamento.
Inoltre, l’agenzia di rating ritiene che la spinta al NII dal programma Targeted Long-Term Refinancing Operations (TLTRO) della BCE scompaia dopo la recente ricalibrazione delle sue condizioni e quando le banche italiane inizieranno a riscattare questi fondi.
“Vediamo la tendenza al rialzo del margine di interesse come una leva per le banche italiane per assorbire i maggiori rischi a causa di un previsto deterioramento delle prospettive economiche nel 2023 – ha affermato Andrea Costanzo, Vicepresidente del team DBRS Morningstar Global Financial Institutions – Inoltre, le banche italiane stanno entrando in questa nuova fase di elevata incertezza economica con profili di rischio e di patrimonializzazione più forti rispetto al passato, grazie ai progressi compiuti nel de-risking”.
Le grandi banche italiane (, , , e ) hanno visto il loro margine di interesse sotto pressione nel periodo 2010-2021 a causa del contesto di bassi tassi di interesse e del deleveraging dei portafogli di prestiti delle banche a causa del de-risking. Di conseguenza, secondo i calcoli di DBRS, a fine 2021 il margine di interesse aggregato era inferiore del 30% rispetto a fine 2010, ovvero del 3% in base al CAGR 2010-2021.
Il report evidenzia che gli asset “interest-earning” costituiscono la maggior parte dei bilanci delle banche italiane, rappresentando circa l’83% delle attività totali aggregate a fine settembre 2022. Le percentuali variano tra le principali banche: 92% per MPS, 91% per BPER, 85% per BPM, 83% per UniCredit e 79% per Intesa. In ogni caso, queste alte percentuali giocheranno “gradualmente a favore delle banche poiché le liabilities tendono a riprezzare più lentamente degli asset, il che significa che gli aumenti dei tassi di interesse saranno vantaggiosi per il NII nel breve termine, fino a quando i tassi non raggiungeranno determinate soglie”.
DBRS Morningstar osserva che le grandi banche italiane si aspettano “un significativo rialzo del NII nel 2023“, sulla base del contesto di tassi di interesse più elevati e di ipotesi interne sull’impatto sui costi di finanziamento. L’aumento aggregato del NII dovrebbe essere di circa 4,2 miliardi di euro nel 2023, pari a circa il 19% del reddito netto da interessi aggregato nel 2021 e a circa il 59% del reddito attribuibile netto aggregato nel 2021.