(Teleborsa) – La Commissione europea, nell’ambito di un pacchetto di misure per rafforzare l’Unione dei mercati dei capitali (la Capital Markets Union, CMU), ha presentato una serie di proposte per semplificare le quotazioni in Borsa delle imprese, che oggi si trovano a dover presentare prospetti fino a 800 pagine. Le novità, che saranno ora presentate al Parlamento europeo e al Consiglio per l’adozione, riguardano quattro aspetti principali: regole del prospetto più semplici; regole sugli abusi di mercato più proporzionate; introduzione di strutture azionarie a voto multiplo; più equity research da parte degli analisti sulle PMI.
Snellire e rendere meno onerosa la quotazione
In primis, si intende semplificare la documentazione necessaria alle società per la quotazione sui mercati e snellire i processi di controllo da parte delle autorità di vigilanza nazionali, accelerando e riducendo i costi del processo di quotazione. L’UE stima che le società quotate nell’UE risparmieranno circa 100 milioni di euro all’anno grazie a minori costi di conformità, mentre le società risparmieranno 67 milioni di euro all’anno solo grazie a norme più semplici sul prospetto. Inoltre, si punta a semplificare e chiarire alcuni requisiti in materia di abusi di mercato, senza compromettere l’integrità del mercato.
Aumentare la ricerca sulle PMI
Un obiettivo importante è quello di aiutare le aziende a essere più visibili agli investitori, incoraggiando una maggiore ricerca da parte degli analisti, soprattutto per le piccole e medie imprese.
Sebbene le regole di unbundling introdotte dalla MiFID II fossero concepite per spezzare il legame tra commissioni di intermediazione e ricerca, la UE riconosce che “in realtà hanno esacerbato la tendenza negativa nella copertura della ricerca per le piccole e medie imprese e non hanno portato alla nascita di fornitori di ricerche indipendenti e incentrate sulle PMI“.
Le principali modifiche proposte includono una soglia più elevata di capitalizzazione di mercato al di sotto della quale non si applicano le regole di unbundling, in modo che le imprese che forniscono ricerca alle PMI possano raggruppare il prezzo della ricerca con quello dei servizi di intermediazione. Un altro cambiamento significativo è l’introduzione di un codice di condotta per supportare la ricerca sponsorizzata dall’emittente, al fine di aumentarne l’affidabilità.
Introdurre strutture azionarie a voto multiplo
La Commissione intende consentire ai proprietari di società di quotarsi sui mercati Growth dedicati alle PMI utilizzando strutture azionarie a voto multiplo, in modo che possano mantenere un controllo sufficiente della loro società dopo la quotazione, proteggendo nel contempo i diritti di tutti gli altri azionisti. La speranza è che ciò incoraggerà le società a ottenere e rimanere quotate sui mercati dei capitali dell’UE.
Viene spiegato che attualmente non tutti gli Stati membri consentono alle società di quotarsi con azioni a voto plurimo, mentre la nuova proposta consentirebbe a tutte le società dell’UE di quotarsi per la prima volta nei mercati Growth per le PMI con tali azioni.
L’introduzione di strutture azionarie a voto plurimo sarebbe accompagnata dall’inserimento di presidi a tutela degli interessi degli azionisti di minoranza. Tali salvaguardie impongono a tutti gli Stati membri di garantire che “qualsiasi decisione relativa all’adozione di una struttura azionaria a voto multiplo o alla modifica di tale struttura qualora vi siano ripercussioni sui diritti di voto sia presa a maggioranza qualificata dall’assemblea generale degli azionisti”, si legge nella proposta.
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