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Manovra, il confronto con Meloni non convince i sindacati: Cgil e Uil confermano la mobilitazione

(Teleborsa) – Sindacati divisi dopo il confronto con la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, sulla Legge di Bilancio. Per niente soddisfatti Cgil e Uil che hanno ribadito il loro giudizio negativo sulla manovra, più “fiduciosi” Cisl e Ugl che hanno apprezzato la disponibilità al confronto dell’esecutivo. Per il governo erano presenti anche i ministri del Lavoro, Marina Calderone, della Pubblica Amministrazione, Paolo Zangrillo, delle Imprese, Adolfo Urso, dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, insieme a Alfredo Mantovano, e Giovanbattista Fazzolari, sottosegretari alla presidenza.

Nel corso dell’incontro da parte dei sindacati sono state avanzate molte proposte “sensate” ma “spetta al governo la responsabilità di fare delle scelte e se mettessimo in fila tutte le richieste non ci sarebbero le risorse per fare tutto”, ha chiarito la presidente del Consiglio, assicurando però che si tenterà “di fare qualcosa di più adesso, se non sarà possibile lavoreremo in Cdm per farlo in tempi più brevi possibili”.

Dure le critiche del segretario della Cgil, Maurizio Landini: “abbiamo confermato il giudizio negativo sulla manovra, in particolare sui redditi. Abbiamo posto il tema della precarietà e il problema sul fisco e l’evasione. La logica della flat tax è sbagliata. Le risposte del governo hanno confermato profonde distanze sul fisco e sulla precarietà”. “È necessario proseguire la mobilitazione e richiedere modifiche profonde ad una manovra che rischia di impoverire ulteriormente le persone”, ha dichiarato al termine dell’incontro, ricordando che dal 12 al 16 dicembre sono già proclamati diversi scioperi regionali. Landini ha evidenziato che le “distanze” riguardano anche “la questione della tutela del potere d’acquisto” date le risposte poco convincenti da parte del governo alla richiesta di riconoscere un automatismo che rivaluti le detrazioni per tutto il lavoro dipendente, il cosiddetto “fiscal drag”.

Dello stesso avviso anche il leader della Uil Pierpaolo Bombardieri: “abbiamo ribadito le nostre critiche e il nostro giudizio negativo sulla manovra. Critiche e giudizio negativo che ci stanno portando in questi giorni in piazza”. Nella manovra “non c’è risposta all’emergenza dei salari e delle pensioni”, ha rilevayo il segretario generale della Uil. “Avevamo chiesto di detassare la tredicesima, di detassare gli aumenti contrattuali e in manovra non c’è nessuna misura. C’è un intervento sul cuneo fiscale, ma parziale, secondo noi è insufficiente”, ha aggiunto.

La Cisl ha invece chiesto “profonde modifiche” alla manovra ma ha anche rilevato “grande disponibilità del governo” anche “ad attivare subito tavoli tematici”. Il segretario generale Luigi Sbarra ha annunciato che “il 12 di gennaio ci sarà un tavolo al ministero del Lavoro su lavoro e sicurezza. Il 19 gennaio partirà il confronto politico sul sistema della previdenza e delle pensioni”. A gennaio anche “un tavolo su politica industriale e aiuti e imprese” al ministero delle Imprese ed “il ministro Giorgetti a inizio anno convocherà un confronto su come rafforzare la tassazione sugli extraprofitti”. Diverso anche il giudizio dell’Ugl: “Bene le misure contro il caro energia. Va migliorato l’accesso a Opzione donna, con l’eliminazione delle condizionalità”, ha osservato il segretario generale Paolo Capone. “Dal governo abbiamo avuto assicurazioni sull’uso del voucher in un determinato perimetro”, aggiunge.

L’incontro con i sindacati è arrivato dopo quello con la maggioranza durante il quale la presidente del Consiglio ha dato il via libera alla formazione di una cabina di regia per sciogliere i nodi sulla manovra. Opzione donna, cuneo fiscale, indicizzazione delle pensioni più alte e congedo da estendere anche ai papà sono i temi su cui la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha aperto a possibile modifiche in legge di Bilancio.

Sul taglio del cuneo fiscale “abbiamo dato un segnale, penso che di più vada fatto, vogliamo andare avanti. Noi abbiamo fatto scelte di emergenza ma siamo assolutamente d’accordo sul tema del taglio del costo lavoro: è una nostra priorità, sarei felicissima anch’io di poter fare di più”, ha dichiarato Meloni. Così pure sulle pensioni: “Noi abbiamo scelto in questa fase di aiutare chi rischiava di non farcela”. La presidente del Consiglio ha rifiutato alcune delle critiche alla manovra: “non è vero che la manovra dà un segnale di lassismo sull’evasione fiscale”, misure come quella sul Pos o il tetto al contante “non c’entrano con l’evasione”. E sulla flat tax: “Non sono d’accordo che crea discriminazione, non penalizza i lavoratori dipendenti”.


Fonte: http://news.teleborsa.it/NewsFeed.ashx

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