(Teleborsa) – Il welfare aziendale ha raggiunto oggi un alto livello di maturità e continua a crescere la consapevolezza del ruolo sociale nelle PMI. Oltre il 68% delle piccole e medie imprese italiane ha superato il livello base di welfare aziendale. Raddoppia inoltre il numero di PMI con livello molto alto e alto, passando dal 10,3% del 2016 al 24,7% del 2022. È quanto emerge dalla settimana edizione del Rapporto Welfare Index PMI sullo stato del welfare nelle piccole e medie imprese italiane. Quest’anno hanno partecipato a Welfare Index PMI oltre 6.500 imprese – triplicate rispetto alla prima edizione – di tutti i settori produttivi, di tutte le dimensioni e provenienti da tutta Italia. I risultati di Welfare Index PMI, iniziativa promossa da Generali Italia con il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri e con la partecipazione delle principali Confederazioni italiane – Confindustria, Confagricoltura, Confartigianato, Confprofessioni e Confcommercio – sono stati illustrati oggi a Roma, presso il Palazzo della Cancelleria.
La fotografia sullo stato del welfare nelle PMI italiane si basa su un modello di analisi organizzato in dieci aree: 1) Previdenza e protezione, 2) Salute e assistenza, 3) Conciliazione vita-lavoro, 4) Sostegno economico ai lavoratori, 5) Sviluppo del capitale umano, 6) Sostegno per educazione e cultura, 7) Diritti, diversità, inclusione, 8) Condizioni lavorative e sicurezza, 9) Responsabilità sociale verso consumatori e fornitori, 10) Welfare di comunità.
Oggi il welfare aziendale – rileva il Rapporto – non è più solo appannaggio delle grandi imprese, ma anche delle microimprese. La quota di imprese con livello elevato di welfare è massima (70,7% nel 2022 vs 64,1% nel 2017) tra quelle con oltre 250 addetti e molto rilevante (66,8% vs 59,8% nel 2017) nelle PMI tra 101 e 250 addetti. Raddoppiano le microimprese (da 6 a 9 addetti) con un livello elevato di welfare che passano dal 7,7% del 2017 al 15,1% del 2022. L’incremento è dovuto in buona parte alla semplificazione delle normative e alle risorse pubbliche stanziate per la protezione sociale, incoraggiando le aziende, anche le più piccole, a impegnarsi a propria volta a sostegno delle famiglie.
“Il welfare – ha dichiarato Marina Elvira Calderone, ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali – è un volano in grado di far crescere la produttività, grazie ad un migliore coinvolgimento dei lavoratori nei processi aziendali. Conoscere e accompagnare i bisogni dei dipendenti è quell’attenzione che denota una chiara e precisa volontà di dare al lavoro una dimensione più ampia. Un coinvolgimento che quasi sempre è ripagato da una rinnovata dedizione alla mission aziendale in grado di aumentare efficienza e produttività. In quest’ottica, il welfare diventa un’opportunità per le aziende e per i suoi lavoratori e viceversa”.
“Il welfare aziendale è un fattore strategico per le imprese e una priorità per il Paese, anche – ha dichiarato Giancarlo Fancel, country manager & ceo Generali Italia – per raggiungere gli obiettivi del PNRR attraverso una partnership tra il settore pubblico e il privato. Oggi il nostro rapporto Welfare Index PMI certifica come chi ha programmi di welfare evoluti ha maggior successo come impresa, investendo, tra gli altri, in Sanità, Formazione e Inclusione Sociale. Le aziende sono in prima linea nel produrre innovazione sociale a fianco delle famiglie e dei territori in cui operano, intercettando i bisogni emergenti, come dimostrano le migliori iniziative sociali delle realtà presenti in questa edizione”.
“Siamo fermamente convinti – ha affermato Giulio Natalizia, vice presidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria con delega allo sviluppo dei territori – che il welfare aziendale sia una delle leve strategiche del Paese per rispondere ai nuovi bisogni sociali in materia di assistenza sanitaria, previdenza, istruzione, formazione e conciliazione dei tempi di vita-lavoro. Le imprese stanno riconoscendo sempre più la centralità del capitale umano facendo, proprio del welfare, uno strumento di crescita dell’impresa. Strumento che incide positivamente sulla competitività delle aziende virtuose che, favorendo la creazione di una migliore occupazione, contribuiscono ad aumentare la ricchezza e lo sviluppo dei territori”.
“Confagricoltura – ha detto Sandro Gambuzza, vice presidente di Confagricoltura – è orgogliosa di partecipare in prima linea anche quest’anno all’iniziativa di Generali Italia. Mai, infatti, come in questo delicato periodo storico il welfare aziendale è importante. L’incertezza legata dapprima alla pandemia e ora al conflitto russo-ucraino, ma soprattutto il caro energia e l’aumento dei costi di produzione gravano pesantemente sul bilancio delle famiglie. Dare loro sostegno attraverso il welfare aziendale è quindi fondamentale. Confagricoltura è da tempo impegnata con le sue imprese all’attenzione per le persone, consapevole del ruolo determinante che le aziende, grazie anche allo stretto legame con il territorio e la popolazione, possono giocare nel supportare i propri dipendenti e le loro famiglie”.
“La cultura del welfare aziendale – ha sottolineato Fabio Menicacci, presidente Welfare Insieme Confartigianato – è un ‘patrimonio’ storico di Confartigianato ed è sempre più diffusa tra gli artigiani e i piccoli imprenditori. Siamo convinti che il benessere in azienda conviene a tutti. Per questo Confartigianato ha promosso WelFare Insieme, impresa sociale costituita nel 2018 per offrire agli imprenditori e ai loro dipendenti, alle persone, alle famiglie e alle comunità servizi di welfare strutturati, permanenti, collegati ai bisogni dei territori. Il nostro impegno consiste nel soddisfare le molteplici e differenti esigenze delle persone e delle imprese con l’obiettivo di creare le indispensabili condizioni per uno sviluppo sociale ed economico equilibrato e sostenibile”.
“Anno dopo anno il welfare – ha dichiarato Gaetano Stella, presidente di Confprofessioni – si sta dimostrando una leva strategica fondamentale per la crescita sostenibile degli studi professionali. Lo dimostra la nuova edizione del Welfare Index Pmi 2022, promosso da Generali, che si conferma ancora una volta il principale strumento di riferimento della cultura del welfare aziendale e della sostenibilità in Italia. Dal nostro punto di vista, possiamo osservare come il welfare contrattuale sia entrato a pieno titolo nella gestione organizzativa degli studi professionali, favorendo la cultura del benessere e una maggior produttività. In una fase economica estremamente difficile per il settore libero-professionale, sono aumentati gli investimenti nell’assistenza sanitaria e nella formazione del capitale umano, confermando quindi il senso di responsabilità e la consapevolezza dei professionisti – datori di lavoro verso modelli di sviluppo innovativi e sempre più inclusivi”.
“Il welfare, in questi anni difficili, – ha affermato Marco Abatecola, responsabile Settore Welfare Pubblico e Privato di Confcommercio – ha rappresentato una chiave importante per interpretare in modo efficace i nuovi bisogni di imprese e lavoratori. Diffondere quindi una maggiore consapevolezza degli strumenti di welfare messi a disposizione dal nostro sistema, continua a rappresentare per Confcommercio una priorità alla quale vengono dedicate importanti iniziative, sempre con l’obiettivo di dare una risposta più efficiente alle esigenze delle nostre imprese ed ai profondi cambiamenti del contesto lavorativo ed economico. Il welfare, così, non è semplicemente una politica retributiva, ma può essere una leva strategica per incrementare la resilienza, la competitività e le performance aziendali, anche migliorando il benessere dei dipendenti destinatari sia degli strumenti contrattuali che delle sempre più numerose azioni di welfare aziendale nate in questi anni”.
Le PMI con il welfare più elevato generano un maggiore impatto sociale su persone e comunità – Le PMI con welfare più evoluto ottengono un maggiore impatto sociale sui propri stakeholder: lavoratori e loro famiglie, fornitori, clienti e comunità. Inoltre, contribuiscono molto di più della media alla crescita dell’occupazione di donne e giovani. Le imprese che concepiscono il welfare come leva strategica di sviluppo sostenibile sono raddoppiate, da 6,4% del 2016 a 14,1% del 2022. Ben l’87,5% di queste aziende genera un impatto sociale di livello elevato, contro una media generale del 38%. Per le PMI ad uno stadio iniziale di sviluppo del welfare aziendale tale percentuale si ferma al 6%. Delle dieci aree del welfare aziendale, quelle dove le imprese sono più impegnate sono: Sicurezza e condizioni lavorative (74% delle PMI con livello alto e molto alto), Welfare di comunità (66,5%), Diritti, diversità e inclusione (47,8%) e Formazione e sviluppo del capitale umano (40,6%). Gli ambiti di impatto sociale senza dubbio più importanti sono la promozione del lavoro e della mobilità sociale, la possibilità offerta ai giovani di raggiungere un’occupazione stabile, il sostegno ai diritti e alle pari opportunità per le donne lavoratrici.
Il welfare contribuisce all’aumento di produttività e fatturato – Uno dei contributi più interessanti del rapporto Welfare Index PMI è l’analisi dinamica della correlazione degli indici di welfare con i bilanci di un campione di circa 2.600 imprese nell’arco di tre anni (2019, 2020 e 2021, realizzata in collaborazione con Cerved), un periodo segnato dalla pandemia Covid e dalla successiva ripresa, al termine del quale oggi possiamo valutare il contributo dato dal welfare aziendale alla resilienza del sistema produttivo. Le imprese con un welfare più evoluto ottengono performance di produttività decisamente superiori alla media, crescono molto più velocemente nei risultati economici e nell’occupazione. Nel 2021 l’utile sul fatturato delle aziende con livello di welfare molto alto è stato doppio rispetto a quello delle aziende a livello base: 6,7% contro 3,7%. E altrettanto grande è risultato il divario nel MOL (Margine Operativo Lordo) pro capite che misura la produttività per singolo addetto. Tra le imprese con livello molto alto di welfare aziendale l’indice di produttività MOL / fatturato è cresciuto da 9,4% nel 2019 a 11% nel 2021, rispetto a un incremento dello 0,2% tra le imprese ad un livello base di welfare. Anche gli indici di redditività seguono la stessa dinamica.
Il welfare aziendale strumento di resilienza – Per la prima volta l’analisi dimostra che il welfare aziendale è un fattore di resilienza. Lo studio, infatti, approfondisce anche la correlazione tra livelli di welfare aziendale e i risultati economici per cluster omogenei di imprese per impatto della crisi (2020) e intensità della ripresa (2021). In ognuno di questi cluster, le PMI con un welfare più evoluto hanno tenuto meglio nella pandemia e dimostrato maggiore slancio nella ripresa. Ad esempio, nel gruppo di imprese appartenenti ai settori economici più colpiti dalla crisi, il Margine Operativo Lordo per addetto nel periodo 2019-2021 è cresciuto del 50,5% tra le PMI con livello elevato di welfare, mentre è diminuito del 15% tra quelle con livello base. Allo stesso modo, l’indice di redditività (utile / fatturato) è cresciuto di 2 punti percentuali tra le prime e di 0,4 p.p. tra le seconde.
Il contributo del welfare aziendale al rinnovamento del welfare italiano – Nell’occasione, è stato presentato per la prima volta il Position Paper firmato dagli esperti del Comitato Guida Welfare Index PMI intitolato “Il contributo del welfare aziendale al rinnovamento del welfare italiano”. Le iniziative delle imprese, se adeguatamente sostenute, possono crescere ulteriormente nell’interesse stesso delle PMI. La spesa totale del welfare pubblico e privato italiano nel 2021 ammonta a 785 miliardi. L’80% di questo flusso, 627 miliardi, è a carico dello Stato. Una quota molto rilevante, 136,6 miliardi (pari al 17,4% del totale), è a carico diretto delle famiglie: in media 5.300 euro per famiglia. Una terza quota, molto più piccola, è quella del welfare aziendale e collettivo: 21,2 miliardi, 2,7% del totale. Dal Paper emerge che il welfare aziendale può rappresentare uno strumento decisivo attraverso il quale investire maggiori risorse in settori chiave e di grande importanza nei progetti del PNRR: sanità, formazione, inclusione sociale. Oggi il welfare aziendale, infatti, non è più solo un settore complementare del welfare pubblico, ma è diventato anche un fattore di innovazione dei sistemi tradizionali, in grado di generare nuovi modelli di servizio e accelerare la transizione verso modelli di sviluppo sostenibili. Le imprese sono vicine alle famiglie e sono in grado di interpretarne i bisogni e fornire risposte dirette ed immediate. Il welfare aziendale, aprendosi al territorio, può costituire la base di un nuovo welfare di comunità. Emerge inoltre che il welfare aziendale delle imprese si trova a fare i conti con diversi fattori: in primo luogo la frammentazione e la dimensione molto piccola della maggior parte delle aziende; in secondo luogo la necessità di introdurre competenze specialistiche e di relazioni con i sistemi di servizio. Su queste premesse, secondo il Paper, l’esperienza del welfare aziendale potrà espandersi e dare un contributo rilevante al rinnovamento generale dei sistemi di welfare se le istituzioni pubbliche attiveranno partnership a tutti i livelli con le imprese, aiutandole a mettersi in rete e a costruire progetti condivisi con le altre aziende del territorio, con le strutture della sanità, dell’assistenza e dell’istruzione, con le organizzazioni del terzo settore.
Le 121 imprese Welfare Champion – Durante l’evento è stato assegnato a 121 imprese Welfare Champion il massimo rating 5W (erano 22 nel 2017) che indica il presidio e l’innovazione in tutte le aree di welfare. Si tratta di realtà che hanno messo in atto numerose iniziative in diversi ambiti del welfare aziendale, dimostrando capacità gestionali e impegno economico-organizzativo elevati, contribuendo a generare impatti sociali significativi sulle comunità interne ed esterne ad esse: Abici Onlus Società Cooperativa Sociale – Palermo, Sicilia; AEPI INDUSTRIE Srl – Bologna, Emilia Romagna; Agrimad Srl – Cosenza, Calabria; Air Service Srl – Treviso, Veneto; aizoOn Consulting Srl – Torino, Piemonte; Amag Spa – Alessandria, Piemonte; Andriani Spa – Bari, Puglia; AOC Italia Srl – Bergamo, Lombardia; Artigianservizi Srl – Perugia, Umbria; Azienda Tricologica Italiana Srl – Roma, Lazio; B.M.N. Salus Srl – Isernia, Molise; B+B International Srl – Treviso, Veneto; Baobab Cooperativa Sociale – Varese, Lombardia;Barone Ricasoli Spa Società Agricola – Siena, Toscana; beanTech Srl – Udine, Friuli Venezia Giulia; Bracaloni Massimo e Puddu Valeria Srl – Livorno, Toscana; Brovedani Group Spa – Treviso, Veneto; Bureau Veritas Italia SpA – Milano, Lombardia; C.B.M. Srl Società Agricola – Ancona, Marche; Castel Srl – Milano, Lombardia; CEPI Spa – Forlì-Cesena, Emilia Romagna; ChemService Srl Controlli e Ricerche – Milano, Lombardia; Cicli Lombardo Spa – Trapani, Sicilia; Co.Mac. Srl – Bergamo, Lombardia; Confartigianato Imprese Bergamo – Bergamo, Lombardia; Connecthub Srl – Mantova, Lombardia; Consorzio Solidarietà Sociale Forlì-Cesena – Forlì-Cesena, Emilia Romagna; Dadina Srl – Bologna, Emilia Romagna; DAL BEN Spa – Venezia, Veneto; Dopo Di Noi Società Cooperativa Sociale – Udine, Friuli Venezia Giulia; Ecorott Srl – Bolzano, Trentino Alto Adige; Eicon Srl – Torino, Piemonte; Eisai Srl – Milano, Lombardia; Elettronica Spa – Roma, Lazio; Elisa Scardeoni – Consulente del Lavoro – Brescia, Lombardia; Enrico Cantù Assicurazioni Srl – Varese, Lombardia; Ergon Stp Srl – Trieste, Friuli Venezia Giulia; Europea Microfusioni Aerospaziali Spa – Avellino, Campania; Faccin Gonzo & Partners – Vicenza, Veneto; Fairmat Srl – Verona, Veneto; Farco Group – Brescia, Lombardia; Fattoria Solidale del Circeo – Latina, Lazio; Ferri Engineering Costruzioni Meccaniche Srl – Modena, Emilia Romagna; Furfaro Luca – Studio Professionale – Torino, Piemonte; Galvanica Sata Srl – Brescia, Lombardia; Gianni & Origoni – Roma, Lazio; Grenke Locazione Srl – Milano, Lombardia; Gruppo Società Gas Rimini Spa – Rimini, Emilia Romagna; Il Tetto Casal Fattoria Cooperativa Sociale – Roma, Lazio; Illumia Spa – Bologna, Emilia Romagna; Image Line Srl – Roma, Lazio; Inel Elettronica Srl – Vicenza, Veneto; Integrazione Lavoro Società Cooperativa Sociale – Ferrara, Emilia Romagna; Intercos Europe Spa – Monza e della Brianza, Lombardia; IRSAP Spa – Rovigo, Veneto; Karrell Srl – Bolzano, Trentino Alto Adige; La Dua Valadda Società Cooperativa Sociale – Torino, Piemonte; La Grande Casa Società Cooperativa Sociale Onlus – Milano, Lombardia; La Nuvola Società Cooperativa Sociale Impresa Sociale Onlus – Brescia, Lombardia; LabAnalysis Srl – Pavia, Lombardia; Laboratoires Expanscience Italia Srl – Mustela – Milano, Lombardia; Lizard Srl – Trento, Trentino Alto Adige; Lo Scrigno Società Cooperativa Sociale Onlus – Milano, Lombardia; Lombardini – Kohler Engines – Reggio Emilia, Emilia Romagna; Madonna dell’Uliveto Società Cooperativa Sociale – Reggio Emilia, Emilia Romagna; Maps Spa – Parma, Emilia Romagna; MarmoinoX Srl – Asti, Piemonte; MASMEC Spa – Bari, Puglia; Master Srl – Bari, Puglia; Mely’s Maglieria srl – Arezzo, Toscana; Metal.B. Srl – Vicenza, Veneto; Minifaber Spa – Bergamo, Lombardia; Monini Spa – Perugia, Umbria; Natura Iblea Srl – Paniere Bio – Ragusa, Sicilia; Nordauto Spa – Treviso, Veneto; OMB Saleri Spa Società Benefit – Brescia, Lombardia; Omet Srl – Lecco, Lombardia; Openjobmetis Spa – Milano, Lombardia; Operari Srl Società Benefit – Milano, Lombardia; Pallotta Srl – Terni, Umbria; Paolo Babini Cooperativa di Solidarietà Sociale – Forlì-Cesena, Emilia Romagna; Paolo Trilli, Iascone, Merelli, Papini & C. Sas – Firenze, Toscana; Performance In Lighting Spa – Verona, Veneto; Pineta Grande Spa – Caserta, Campania; Planetek Italia Srl Società Benefit – Bari, Puglia; Portolano Cavallo Studio Legale – Roma, Lazio; Progesto Srl Società Benefit – Vicenza, Veneto; Progetto Emmaus Onlus Cooperativa Sociale – Cuneo, Piemonte; Redimec Snc – Milano, Lombardia; Riello Spa – Verona, Veneto; ROMEC Snc – Brescia, Lombardia; ROVAGNATI Spa – Monza e della Brianza, Lombardia; Rubinetterie Bresciane Bonomi Spa – Brescia, Lombardia; SAVE Spa – Venezia, Trentino Alto Adige; Selle Royal Group Spa – Vicenza, Veneto; Sensor ID Srl – Campobasso, Molise; Serrature Meroni Spa – Como, Lombardia; Servizi CGN Srl Società Benefit – Pordenone, Friuli Venezia Giulia; Sidip Srl – Bergamo, Lombardia; Sis.Ter Srl – Bologna, Emilia Romagna; Skillpharma Srl – Roma, Lazio; Società Agricola Ceraudo Roberto Srl – Crotone, Calabria; Spinetti Menegaldo Cinti Snc – Padova, Veneto; Staff Spa – Mantova, Lombardia; STILL Spa – Reggio Emilia, Emilia Romagna; Studio Aversano Piermassimo – Pistoia, Toscana; Studio Ballotta, Sghirlanzoni & Associati – Bergamo, Lombardia; Studio Sila – Brescia, Lombardia; Studio Vannucchi e Associati – Prato, Toscana; Studio Zanon Consulente del Lavoro – Venezia, Veneto; Studiomartini Stp Srl – Ravenna, Emilia Romagna; Suanfarma Italia Spa – Trento, Trentino Alto Adige; System Logistics Spa – Modena, Emilia Romagna; TeaPak Srl Società Benefit – Bologna, Emilia Romagna; TEC Eurolab Srl – Modena, Emilia Romagna; Termosifonatura F.lli Gnali Srl – Brescia, Lombardia; Terrantiga OP Apicoltori Sardi – Cagliari, Sardegna; UMBRAGROUP Spa – Perugia, Umbria; Vianova Spa – Lucca, Toscana; W&H Sterilization Srl – Bergamo, Lombardia; Way2global Srl Società Benefit – Milano, Lombardia.