(Teleborsa) – “Abbiamo sempre detto che noi se saremo invitati a un tavolo lo faremo con entusiasmo. Abbiamo sempre manifestato disponibilità per contributi e idee. Noi ci siamo, siamo pronti”. È quanto ha affermato l’amministratore delegato di Vodafone Italia, Aldo Bisio, parlando del tema della rete unica al convegno 5G Italy.
“Sul 5G l’Italia era partita molto bene, nel 2018 Milano era la capitale europea del 5G. Poi gli operatori – ha spiegato Bisio – hanno perso la capacità di autofinanziamento degli investimenti. Secondo uno studio del World Economic Forum, nei prossimi 15 anni il 5G abiliterà una crescita economica pari a circa 15 trilioni di dollari. Una cifra molto grande che è poco meno della dimensione dell’economia della Cina di oggi. L’Europa, complessivamente, segna un pesante ritardo nei confronti di Stati Uniti, Cina, Corea e Giappone. Non è solo una mancata opportunità – ha detto Bisio – ma rischia di essere anche una grande minaccia. Non essere della partita, per l’Italia e per l’Europa, può voler dire perdere quote di mercato negli scenari internazionali. Negli ultimi 10 anni il settore ha perso circa 10 miliardi di euro di capacità di autofinanziamento, quindi se nel 2011 il settore generava circa 10 miliardi, nel 2022 praticamente è negativo, con l’aggravante degli ultimi assegni per pagare le aste dello spettro del 5G, circa quattro miliardi e mezzo. Un altro dato interessante è che tutto il 4G in Europa è stato praticamente finanziato dal debito. Negli ultimi 10 anni, le prime grandi aziende di telecomunicazioni in Europa hanno aumentato il loro debito di circa 120 miliardi. Abbiamo raggiunto una leva di indebitamento importante a livello di settore, che fa sì che quel denaro non sia più disponibile per rifinanziare il 5G”. Per l’ad “serve intervenire sulla struttura del settore per permettere una fase di progressivo consolidamento, garanzia di sostenibilità nel tempo, e serve una revisione di tutte le regole che in questi anni hanno normato il settore delle telecomunicazioni”.
“Credo – ha proseguito Bisio – che sia opportuno intervenire su una distorsione profonda che fa sì che tutti gli investimenti che noi dobbiamo fare, miliardi e miliardi all’anno, vadano a beneficio dei cosiddetti hyperscalers (operatori Over the Top) senza alcun beneficio per le società di telecomunicazioni. Non è una questione di giusto o ingiusto, ma di sostenibilità. Vuol dire che, continuando così, le infrastrutture non ce la faranno a seguire la domanda di traffico crescente che ancora noi vediamo e serviamo. Infine – ha ribadito l’amministratore delegato di Vodafone Italia – credo che sia urgente intervenire su temi fiscali, come per esempio l’Iva: esiste una raccomandazione dell’Unione Europea che dice di abbassare l’Iva, oggi al 22%, in una forchetta tra il 5 e 10%. È una manovra urgente se vogliamo salvare in qualche modo il settore. Ci sono poi i costi dell’energia, con centinaia e centinaia di milioni di euro che le nostre aziende dovranno pagare l’anno prossimo, a discapito, di nuovo, della nostra possibilità di finanziare gli investimenti che servono”.