(Teleborsa) – Sulla regolamentazione dei cripto asset “siamo indietro, sì. Stiamo però procedendo su un percorso segnato da tanto tempo. Immagino che ci sarà una risposta non solo da noi, ma a livello globale: negli Usa, dove c’è più resistenza, è importante che ci sia una risposta”. Lo ha sottolineato il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, nel suo intervento nella giornata conclusiva del Salone dei pagamenti a Milano. In Europa, ha aggiunto, “abbiamo in atto una regolamentazione delle criptoattività che è in corso di adozione: si chiama Mica e ha l’obiettivo di regolamentare le stablecoin” e prevede “una serie di passaggi per informare i cittadini”, ha aggiunto.
Per le stablecoin “devono esserci delle regole, le stesse regole che valgono per le banche quando operano con la clientela: capitale, assicurazione sui depositi e ci vuole ovviamente una governance ben definita”, spiega Visco nel corso del suo discorso durante il quale ha parlato a lungo dei rischi legati al sistema delle criptovalute e ha definito quello delle “stablecoin un altro mondo”, in grado di permettere “una riduzione dei costi molto efficace e risultati positivi”.
“Micar è un regolamento non una direttiva una volta che viene decisa viene applicata: noi lo cominceremo ad applicare dalla primavera. Il mondo sta cambiando molto rapidamente, noi cerchiamo di stare dietro alla rapidità con cui cambia e non è detto che saremo sempre in grado. Dove non ci sono regole possono emergere nuove proposte, è importante avere non solo strumenti normativi ma anche capacità di osservazione”, ha chiosato.
Su Bitcoin “è una scommessa, possiamo impedire le scommesse ma se c’è piacere per il gioco che si giochi. Bisogna stare attenti. Non possiamo sorvegliare le scommesse, ma possiamo regolarle. Lo stesso vale per le cripto attività”, ha aggiunto Visco: “È un percorso complesso, siamo consapevoli della necessità di garantire regole che siano ben conosciute e anche applicate”. Per il governatore “il tentativo è essere sempre al tempo con il cambiamento, per ora lo siamo ma anche nel nostro paese ci possono essere problemi per chi investe incautamente: noi dobbiamo evitare che questo avvenga”, ha concluso.