(Teleborsa) – Al momento gli Stati Uniti non hanno raccolto nessuna prova che “contraddica la valutazione preliminare del presidente Duda secondo cui il missile esploso in Polonia fosse ucraino”. È quanto ha dichiarato la portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale Usa, Adrienne Watson, sottolineando tuttavia che al di là delle conclusioni dell’indagine “è chiaro che la responsabile ultima di questo tragico incidente è la Russia, che ha lanciato una raffica di missili contro l’Ucraina destinati a colpire le infrastrutture civili”. “L’Ucraina – ha aggiunto Watson – aveva, e ha, tutto il diritto di difendersi”
La tesi è, dunque, quella di uno “sfortunato incidente”, probabilmente un missile della contraerea ucraina che ha sbagliato rotta, ma viene escluso un attacco deliberato contro la Polonia o alla Nato.
All’indomani della giornata più pericolosa dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina, con la caduta di un missile nel villaggio polacco di Przewodow, a una manciata di chilometri dal confine ucraino, che ha causato la morte di due civili e rischiato di trascinare l’Occidente direttamente nel conflitto a difesa di un alleato, dopo una notte di tensione, è stata evitata l’escalation. Una conclusione a cui si è arrivati dopo un reciproco scambio di accuse tra Mosca e Kiev, con la prima che ha accusato l’Ucraina di “classica provocazione” e di “sognare uno scontro diretto tra la Nato e la Russia per salvarsi”, e la seconda che ha puntato il dito verso est senza esitazioni: “È stato un missile russo, ne abbiamo le prove”.
Dopo le informazioni degli 007 Usa che ipotizzavano un colpo fuori traiettoria della difesa aerea ucraina, è stato lo stesso presidente polacco Andrzej Duda ad ammettere la possibilità di uno “sfortunato incidente”. La conferma è arrivata dal segretario generale della Nato Jens Stoltenberg, dopo la riunione straordinaria del Consiglio Atlantico: “Le indagini sono in corso, gli esiti preliminari dicono che sia stato un missile ucraino. Kiev non ha colpe”. La responsabilità va infatti ricercata nella “guerra di Vladimir Putin”, contro la quale gli alleati continueranno a sostenere e armare l’Ucraina, ha rimarcato il segretario generale, riassumendo la posizione dell’Occidente, dalla Casa Bianca a Giorgia Meloni.
L’Alleanza ha rafforzato “la sorveglianza sul lato orientale, sia con truppe di terra sia con difese aeree”, ma – ha precisato Stoltenberg – non ci sarà alcuna no-fly zone, a lungo invocata da Kiev nelle prime settimane di conflitto prima di incassare le ampie forniture militari necessarie alla propria difesa: una simile misura causerebbe un’ulteriore escalation che gli alleati vogliono ad ogni costo scongiurare.
Russia e Occidente concordano sul fatto che si sia trattato di un missile S-300 di fabbricazione russa, ma in dotazione anche alle forze ucraine. Volodymyr Zelensky, invece, non ha dubbi: “Il missile era russ”», ha dichiarato riportando informazioni ricevute dal comando delle sue forze armate e dell’aeronautica. Parole giudicate irresponsabili dal governo ungherese. Ma per Zelensky “la Russia ha voluto mandare un messaggio al summit del G20”, che a Bali ha di fatto sancito l’isolamento internazionale di Mosca. Kiev chiede che le venga accordato “l’accesso immediato” al luogo in cui è caduto il missile e alle indagini coordinate da Usa e Polonia.
Fonti Usa hanno detto alla Cnn che l’Ucraina ha riferito all’amministrazione Biden di aver provato a intercettare un missile russo ieri proprio vicino al confine polacco e “nello stesso lasso di tempo” in cui è stata colpita la campagna di Przewodow, ma non è chiaro se si tratti dello stesso missile poi effettivamente caduto.