(Teleborsa) – ha chiuso i primi nove mesi del 2022 con un utile netto consolidato di 155,4 milioni di euro, contro i 270,9 milioni di euro dello stesso periodo dello scorso anno (-42,6%), “che godeva di condizioni di mercato decisamente più favorevoli”, sottolinea la società. Sul risultato ha infatti influito il ridimensionamento delle componenti variabili più legate alla dinamica dei listini, scese a 17,6 milioni nei primi nove mesi del 2022 dai 196,6 milioni dello stesso periodo dello scorso anno. L’utile netto ricorrente – che esclude appunto voci di ricavi variabili e altre poste straordinarie – si è attestato a 163,5 milioni di euro, segnando un aumento del 24%.
Il margine di intermediazione è stato pari a 469,7 milioni (contro i 612,9 milioni dei 9 mesi 2021). In aumento il margine finanziario del 20,9% a 108,7 milioni, e sono salite del 5,2% a 343,4 milioni le commissioni nette ricorrenti, mentre hanno perso terreno le commissioni variabili (17,6 milioni, -91,1%) per lo storno dei mercati.
“In un trimestre caratterizzato da eccezionale volatilità dei mercati ed incertezza politica ed economica, abbiamo continuato a crescere a livello commerciale ed abbiamo confermato risultati finanziari molto solidi, al netto delle componenti straordinarie fortemente pro-cicliche – ha commentato l’AD Gian Maria Mossa – In particolare, la tenuta dei margini testimonia la qualità del nostro core business, con portafogli molto diversificati e banker capaci di stare vicini ai clienti anche nei momenti più difficili”.
“In questi mesi abbiamo lavorato per sviluppare un’offerta dedicata a questo nuovo scenario ed i risultati ottenuti nelle ultime settimane di ottobre, ovvero dal lancio delle nuove soluzioni di risparmio gestito, stanno confermando la qualità della nostra rete, come testimoniano gli importanti flussi netti quotidiani – ha aggiunto – La determinazione e professionalità dei nostri professionisti, l’efficienza e flessibilità gestionale della banca ed il proseguimento delle iniziative strategiche di medio termine previste a piano, ci fanno guardare con fiducia agli ultimi mesi del 2022 e alle prospettive del nostro ambizioso piano triennale”.
Le masse totali di Banca Generali a fine settembre hanno raggiunto 80,4 miliardi di euro, segnando un calo del 2% rispetto a settembre dello scorso anno e in calo del 6,2% da inizio anno. “Sul dato hanno pesato le pressioni sui listini azionari e obbligazionari”, viene sottolineato. La raccolta netta nei nove mesi 2022 è arrivata a sfiorare i 4,1 miliardi di euro, “mostrandosi resiliente alle complessità dei mercati”.
Al 30 settembre 2022, il CET1 ratio della Banca si è attestato al 15,7% (dal 15,2% del 30 giugno 2022) e il Total Capital ratio (TCR) al 16,8% (dal 16,3% del 30 giugno 2022), confermandosi ampiamente superiori ai requisiti specifici fissati per il Gruppo da Banca d’Italia (CET 1 ratio all’8% e Total Capital Ratio al 12,3%, come minimo richiesto dal periodico processo di revisione e valutazione prudenziale SREP).
Banca Generali “conferma il pieno impegno alla realizzazione degli obiettivi finanziari e strategici delineati nel piano triennale 2022-2024 presentati lo scorso febbraio sebbene le prospettive dei mercati finanziari siano caratterizzate da una maggiore complessità e volatilità rispetto alle ipotesi formulate in avvio del piano”.
La società sottolinea che il rialzo dei tassi d’interesse rappresenta “un’opportunità per la crescita dei risultati della Banca che non era prevista nelle proiezioni del piano e che si stima potrà fornire un tangibile contributo alla redditività nei prossimi anni, rafforzando in particolare l’obiettivo di una crescita degli utili ricorrenti 2022-2024 di almeno il 10-15% CAGR”.