(Teleborsa) – Nomura, la più grande banca d’investimento del Giappone, ha registrato ricavi netti pari a 318,0 miliardi di yen (2,2 miliardi di dollari) nel secondo trimestre dell’anno fiscale (ovvero al 30 settembre 2022), in aumento del 6% trimestre su trimestre e in calo dello 0,3% anno su anno. L’utile netto attribuibile agli azionisti è stato di 16,8 miliardi di yen (116 milioni di dollari), in crescita di 9,9 volte trimestre su trimestre e 5,2 volte anno su anno. Nello stesso periodo del 2021 aveva però registrato un addebito di 39 miliardi di yen relativo a prestiti garantiti da ipoteche statunitensi emessi più di un decennio fa.
Il fatturato netto dell’area Investment Management è stato di 26,2 miliardi di yen nell’ultimo trimestre, 3,5 volte più alto trimestre su trimestre ma in calo del 24% anno su anno. L’utile prima delle imposte è stato di 5,6 miliardi di yen, in calo del 63% rispetto all’anno precedente.
“La nostra attività Wholesale ha registrato ricavi più elevati rispetto all’anno precedente – ha commentato il CEO Kentaro Okuda – In Global Markets, il reddito fisso ha generato ricavi più forti in un contesto di volatilità del mercato. Nell’Investment Banking, i ricavi della nostra attività di consulenza sono cresciuti rispetto all’anno precedente grazie a molteplici mandati transfrontalieri e accordi legati alla sostenibilità, compensando un rallentamento principalmente nella nostra attività ECM”.