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Spread in netto calo con BCE più “dovish”. Decennale italiano al 4%

(Teleborsa) – La giornata odierna ha visto un netto calo dei rendimenti sui titoli di Stato dell’eurozona, ma ancor di più su quelli dell’Italia, dopo i segnali più “dovish” arrivati dalla Banca centrale Europea, che lasciano trasparire la possibilità di un approccio meno aggressivo in futuro. Sebbene Francoforte preveda di aumentare ulteriormente il costo del denaro, ha eliminato le parole “in diversi prossimi incontri” dalla sua dichiarazione, aggiungendo che sono stati compiuti “progressi sostanziali” nel ritiro dello stimolo.

“Il meeting della BCE è stato caratterizzato da un livello di austerità più basso delle attese – ha commentato Michele Morra, Portfolio Manager di Moneyfarm – Se da un lato vediamo un secondo “jumbo rate hike” di 75 punti base e la ricalibrazione dei piani di TLTRO, dall’altro una retorica più accomodante e la flessibilità sui reinvestimenti di APP e PEPP ha rappresentato una sorpresa espansiva”.

Il rendimento dei BTP a 10 anni si è ridotto di 32 punti base al 3,99%, mentre quello dei Bund tedeschi a 10 anni di 15 punti base all’1,96%. Di conseguenza, lo spread ha chiuso la giornata a quota 203 punti base, un livello che non si vedeva da metà agosto. Il rendimento dei decennali francesi è sceso di 18 punti base al 2,46%, quello spagnolo di 20 punti base al 2,99%, quello greco di 24 punti base al 4,35%, quello portoghese di 20 punti base al 2,91%.

“Se non fosse per l’avvenuto aumento di 75pb nei tassi, verrebbe da definire la riunione di oggi ribassista – ha affermato Antonella Manganelli, AD e Responsabile Investimenti di Payden&Rygel Italia – Il rialzo è stato in linea con le attese; tuttavia, è stato rimosso il riferimento a “diversi” rialzi a venire, lasciando la porta aperta a una fine del ciclo di aumenti già dopo la fine del 2022. Anche nel rinvio della fornitura di dettagli sul “quantitative tightening” (ovvero la riduzione del supporto tramite acquisto di titoli) appare come un’indicazione che la Banca Centrale Europea sia sempre più preoccupata per lo stato della crescita”.

Intanto, il mercato aggiusta le previsioni alla luce degli ultimi annunci. “Le attese di mercato si stanno spostando verso l’ipotesi di rialzo tasso depositi fino al massimo del 2,5% entro il 2023, verso attese di qualche giorno fa che si spingevano fino al 3% – ha fatto notare Antonio Cesarano, Chief Global Strategist di – L’aver dato prova, inoltre, dell’attenzione alla stabilità finanziaria è ulteriore elemento di possibile conforto per il mercato, che evidenzia come le banche centrali stiano progressivamente tenendo in considerazione anche gli effetti collaterali prodotti dalle manovre restrittive corpose e rapide, al fine di decidere le manovre future”.


Fonte: http://news.teleborsa.it/NewsFeed.ashx

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