(Teleborsa) – “Speriamo che ci sia presto l’arbitro assicurativo. La sua nascita coinvolge diverse autorità, con meccanismi e processi da precisare, ma dovremmo essere in dirittura d’arrivo”. Così il presidente dell’Ivass, Luigi Federico Signorini, intervenendo al convegno “Donne e assicurazioni un gap da colmare”. Analogamente all’arbitro bancario, ha spiegato Signorini, “quando c’è una controversia l’assicurato può rivolgersi all’arbitro per qualcosa che non va. L’arbitro ascolta anche l’altra parte, l’assicurazione, esamina il ricorso ed emette un giudizio. È una alternativa al ricorso alla magistratura ordinaria dove il rischio è quello di cause civili lunghe. L’arbitro bancario opera già da qualche anno con buon successo”.
“L’arbitro assicurativo – ha precisato Signorini – sarà indipendente dall’Ivass ma gli forniremo tutto il supporto necessario. Le decisioni dell’arbitro non saranno vincolanti, a differenza del magistrato la cui sentenza deve essere eseguita. Però l’esperienza dell’arbitro bancario ci dice che in una percentuale di casi molto elevata le banche si uniformano alle sue decisioni”.
Signorini ha anche rilevato che “c’è un gap per tutti nei confronti dei temi finanziari e assicurativi, ma in Italia è maggiore che altrove ed è più marcato per le donne, che risultano avere conoscenze meno approfondite. Spesso ancora, all’interno della famiglia, è l’uomo ad avere un lavoro oppure un lavoro che pesa di più dal punto di vista economico. C’è la tendenza ad attribuire all’uomo le grandi decisioni finanziarie della famiglia”.
Ma in Italia, ha proseguito, “ci sono anche altri gap da colmare, come il tasso di occupazione tra uomo e donna, che è maggiore rispetto ad altri Paesi. Uno dei grandi problemi economici dell’Italia è che gran parte della sua capacità produttiva, rappresentata dalle donne, non viene sfruttata, impiegata”.