(Teleborsa) – “Un deprezzamento dello yen potrebbe avere un impatto positivo a livello macroeconomico nel complesso, ma ci sono alcuni settori che risentono” della debolezza della divisa. Quindi, bisogna “monitorare con attenzione e analizzare l’impatto dei movimenti valutari sull’economia, e anche su diversi settori”. Lo ha affermato Haruhiko Kuroda, governatore della Bank of Japan (BOJ), al meeting annuale dell’Institute of International Finance a Washington, dove sono in corso gli eventi dell’FMI.
Intanto, il dollaro ha raggiunto un nuovo massimo da 24 anni a 146,88 sullo yen, dopo il rilascio dei dati sui prezzi alla produzione negli Stati Uniti, più forti del previsto. “Probabilmente a Washington questa volta, molte economie emergenti si lamenteranno dell’aumento quasi universale del dollaro rispetto ad altre valute”, ha affermato Koruda.
Il cambio dollaro/yen è ora sopra ai livelli, appena vicino a 146, che hanno innescato l’intervento valutario del Giappone il mese scorso. Kuroda ha detto che la decisione del governo di intervenire nel mercato valutario per fermare i ribassi dello yen è stata “abbastanza appropriata”. “Se il movimento della valuta è così veloce e unilaterale, probabilmente causato dalla speculazione, ciò è negativo per l’economia perché ciò rende più difficile la pianificazione aziendale”, ha aggiunto.
Kuroda ha inoltre ribadito l’impegno della BOJ a mantenere i tassi di interesse estremamente bassi, sostenendo che l’economia deve ancora recuperare i livelli pre-pandemia e l’inflazione è rimasta modesta rispetto alle economie occidentali. “I salari stanno certamente aumentando ora, ma non sono sufficienti per garantire un’inflazione del 2% in modo sostenibile e stabile – ha affermato – Non si può semplicemente saltare alla conclusione che saremo in grado di raggiungere il 2% di inflazione in due anni, o un anno, in modo da poter cambiare la politica monetaria ora. Non è corretto”.