(Teleborsa) – Gli impatti del pacchetto di tagli fiscali da 43 miliardi di sterline promosso dal nuovo ministro delle finanze britannico, il cosiddetto “mini budget” che ha mandato in subbuglio il mercato obbligazionario, “è probabile che siano rilevanti per le prospettive economiche dei prossimi tre anni, che è anche l’orizzonte rilevante per la politica monetaria”. Lo ha affermato Dave Ramsden, Deputy Governor della Bank of England, in un intervento alla Securities Industry Conference.
Il banchiere centrale ha ricordato che non fa parte del mandato del Monetary Policy Committee (MPC) della Banca d’Inghilterra commentare se una particolare politica fiscale o di spesa sia l’azione giusta da intraprendere o se l’orientamento generale della politica fiscale sia appropriato. Tuttavia, “fa parte del nostro lavoro commentare e rispondere, se necessario, all’impatto che le singole misure o l’orientamento generale della politica fiscale hanno sulla domanda e sull’inflazione“, ha detto. In secondo luogo, “esiste una convenzione di vecchia data secondo cui l’MPC tiene conto solo della politica fiscale annunciata nelle sue previsioni e azioni”, ha aggiunto.
Ramsden ha poi sottolineato come gli anomali movimenti della sterlina e dei Titoli di Stato siano stati causati da fattori interni, e non solamente provocati dalla difficile situazione internazionale, come hanno detto invece diversi esponenti del Governo guidato da Liz Truss.
“Il Regno Unito ha iniziato a distinguersi davvero nelle ultime due settimane, quando ha visto movimenti significativi nel prezzo degli asset finanziari del Regno Unito – ha spiegato – Parte di tale re-pricing continua a riflettere gli sviluppi globali più ampi. Ma c’è indubbiamente una componente specifica per il Regno Unito“.
Secondo il Deputy Governor della Bank of England, “i mercati continuano a essere volatili e quindi estrarre qualsiasi segnale dal rumore è ancora più impegnativo del solito. Una considerazione chiave per l’MPC nelle sue prossime riunioni sarà se il recente repricing degli asset britannici rifletta una diversa valutazione da parte dei mercati del mix di politiche macroeconomiche del Regno Unito tra politica fiscale e monetaria”.