(Teleborsa) – La Banca centrale polacca ha mantenuto il suo tasso principale al 6,75%, mentre gli analisti si aspettavano l’ennesimo rialzo del costo del denaro. La Narodowy Bank Polski aveva alzato i tassi in ciascuna delle sue 11 riunioni precedenti nel tentativo di contenere l’aumento dei prezzi, visto che l’inflazione è ai massimi degli ultimi 26 anni (+17,2% su base annua nel mese di settembre). La decisione è stata giustificata con il peggioramento dei dati macroeconomici e la speranza della banca centrale è che questo basti a frenare la crescita dei prezzi al consumo.
“In Polonia, i dati mensili disponibili, inclusi i dati sulla produzione industriale, la produzione di costruzioni e assemblaggi e le vendite al dettaglio, segnalano che nel terzo trimestre la crescita del PIL, in termini anno su anno, è nuovamente decelerata – si legge nello statement diffuso al termine della riunione – Per i prossimi trimestri è previsto un ulteriore rallentamento della crescita del PIL, mentre le prospettive economiche sono soggette a forte incertezza”.
Il board ha valutato che “il forte inasprimento della politica monetaria attuato dall’NBP e il previsto rallentamento della crescita dell’attività economica, in parte dovuto a shock esterni, contribuiranno a frenare la crescita della domanda nell’economia polacca, il che sosterrà un calo dell’inflazione in Polonia verso l’obiettivo di inflazione NBP”.
Allo stesso tempo, data la forza e la persistenza degli attuali shock, un ritorno dell’inflazione verso l’obiettivo di inflazione NBP sarà “graduale”.