in

Gas, prezzi ai minimi da fine luglio. Focus su prossime mosse UE

(Teleborsa) – Il prezzo del gas in Europa scende al livello più basso da fine luglio, con una serie di fattori che incidono sull’andamento delle quotazioni della materia prima. Nonostante la tensione con la Russia rimanga alta, e lo testimoniano le accuse incrociate riguardanti il sabotaggio dei gasdotti Nord Stream, gli stoccaggi dei paesi UE sono quasi pieni, le navi che trasportano GNL continuano ad arrivare, i consumi del Vecchio Continente dovrebbero diminuire (anche a causa dei prezzi alti) e i paesi membri potrebbero arrivare anche a un accordo sul price cap.

Il prezzo dei contratti futures del gas TTF, utilizzati dagli operatori come benchmark per il mercato europeo, mostra un ribasso del 9,2% a 171,5 euro/MWh alle 15.30 ora italiana, dopo aver toccato anche i 170,5 euro/MWh poco dopo le 14. Si tratta di un prezzo che non veniva toccato da fine luglio, ed è ben lontano dai picchi di circa 350 euro/MWh toccati a fine agosto.

Intanto, è slittato ad almeno a dopo il vertice dei leader informale di Praga il piano d’azione della Commissione UE sull’energia. La presentazione del piano, nei giorni scorsi, era stata prevista per la giornata di domani, quando si riunirà il collegio dei commissari europei. “Il punto non è in agenda. Venerdì il dossier sarà al centro del Consiglio informale europeo, dopo il quale procederemo rapidamente per continuare il nostro lavoro sui prezzi dell’energia”, ha spiegato una portavoce dell’esecutivo UE.

La scorsa settimana i ministri dell’energia hanno trovato un accordo su misure tra cui un obiettivo di riduzione della domanda di energia e una tassa sui profitti delle società energetiche, anche se non hanno trovato una quadra sulla definizione di un tetto ai prezzi all’ingrosso del gas.

Un report odierno dell’International Energy Agency (IEA) ha fatto notare che il consumo di gas in Europa è diminuito di oltre il 10% nei primi otto mesi di quest’anno rispetto allo stesso periodo del 2021, trainato da un calo del 15% nel settore industriale poiché le fabbriche hanno ridotto la produzione. Se si uniscono questi dati alle ulteriori limitazioni ai consumi previsti dagli accordi UE, in inverno potrebbe essere usato sensibilmente meno gas rispetto al solito.

Oltre a diversificare l’approvvigionamento, l’Unione Europea e i suoi Stati membri hanno adottato misure per aumentare la sicurezza del gas, come la definizione di obblighi minimi di stoccaggio e l’attuazione di misure di risparmio energetico per il prossimo inverno. Tuttavia, l’assenza di forniture russe potrebbe presentare sfide per il riempimento dell’anno prossimo.


Fonte: http://news.teleborsa.it/NewsFeed.ashx

Italia: aziende vitivinicole in calo, ma diventano più strutturate

Bonomi, Governo concentri risorse su crisi energetica