(Teleborsa) – Nonostante lo scenario macroeconomico in peggioramento determinato dall’aumento dei prezzi di energia, materie prime e beni alimentari e dall’incremento dei tassi di interesse a seguito della politica monetaria più restrittiva della Bce, la solidità del sistema Italia permetterà di
mitigare i nuovi flussi di credito deteriorato. È la fotografia che emerge dal Market Watch Npl di Banca Ifis, presentato durante i lavori di “Future Proof”, l’11esima edizione dell’Npl Meeting organizzato dall’istituto, svoltosi oggi a Villa Erba, Cernobbio.
Secondo il Market Watch Npl, nel triennio 2022-2024, sono attesi 82 miliardi di euro di nuovi flussi di credito deteriorato, con un incremento di 10 miliardi, 6/9 mesi di ritardo rispetto alle previsioni dello scorso febbraio e un picco previsto nel 2023. Alcuni elementi di stabilità dell’economia italiana potranno giocare un ruolo di mitigant: la ricchezza e il modesto indebitamento delle famiglie, la resilienza delle imprese che continuano a investire, gli interventi pubblici e infine il miglioramento della solidità e redditività delle banche che già alla fine del 2021 avevano raggiunto un Npe ratio del 4,1%1 (al di sotto quindi del target EBA del 5%). Un dato che alla fine di quest’anno, secondo le stime del rapporto, scenderà al 3,2%. In questo contesto, il comparto italiano degli Npl ha visto crescere l’importanza del suo ruolo, consentendo alle banche di realizzare un importante de-risking sui propri bilanci, con una stima di 357 miliardi di euro di portafogli Npe ceduti tra il 2015 e il 2022. A conferma della vitalità dell’industria degli Npl anche una crescita continua dei ricavi dal 2013 al 2021 (+90% sull’intero periodo), che proseguirà con un +9% nel 2022 e +4% nel 2023, con volumi elevati di vendita previsti (47 miliardi di euro di Npe nel 2023 e 33 miliardi nel 2024). Nei primi 9 mesi del 2022 sono stati transati 22 miliardi di euro di portafogli Npl e Utp (dato aggiornato al 15 settembre) mentre per l’intero 2022 sono attese transazioni Npl per 35 miliardi di euro, con il mercato secondario, ormai componente di rilievo, che rappresenta il 30%.
“Oggi, più che mai – ha dichiarato Ernesto Fürstenberg Fassio, vice presidente di Banca Ifis – il nostro Npl Meeting rappresenta non soltanto un’imprescindibile occasione di confronto tra i principali operatori del mercato, alla luce delle nuove sfide che deve affrontare l’economia italiana e globale, ma anche una preziosa risorsa per policymaker e stakeholder per comprendere il valore dell’industry degli Npl. Un’industry che negli anni, come dimostra il nostro Market Watch, ha svolto un ruolo determinante per la stabilità del sistema finanziario e si è confermata una risorsa per il Paese. Ma la gestione del credito deteriorato non è solo una questione di efficienza del business: lo sforzo collettivo deve andare nella direzione della sostenibilità, coniugando l’approccio industriale con quello improntato all’etica, che favorisca la re-inclusione finanziaria di famiglie e imprese. Siamo convinti che questa sia la vera chiave del successo per il nostro settore. Solo così potremo vincere le difficili sfide che ci attendono ed essere, davvero,Future Proof”.
“Lo scenario economico che ci troviamo ad affrontare – ha commentato Frederik Geertman, amministratore delegato di Banca Ifis – ha subito profondi mutamenti a causa del nuovo shock dovuto alla crisi Russo-Ucraina, i cui effetti cominceranno a farsi sentire nei prossimi mesi. I dati del Market Watch lo confermano, stimando una dinamica di nuovi flussi di deteriorato che, seppur più lieve quest’anno, arriverà a 82 miliardi di euro nel triennio 2022-2024, con un incremento di 10 miliardi rispetto alle precedenti previsioni di febbraio. Aiuteranno, però, ad attenuare l’impatto, il risparmio delle famiglie, la liquidità delle imprese e la solidità e redditività delle banche. Queste ultime hanno infatti realizzato un importante lavoro di de-risking sui propri bilanci e lavorano per un ulteriore miglioramento degli Npe ratios. Questo è possibile grazie all’industria italiana di investimento e servicing degli NPL che si è dimostrata infatti particolarmente vitale anche nel confronto con quella europea, svolgendo un ruolo cruciale per la stabilità del sistema. Dobbiamo oggi guardare al futuro con l’ambizione di svolgere al meglio il nostro compito a supporto dell’economia reale, continuando a fare investimenti, tutelando la redditività e puntando su innovazione, nuove tecnologie e formazione delle persone”.
Nel corso della mattinata, dopo l’intervento di Geertman, Lucrezia Reichlin, professor of Economics presso la London Business School, ha illustrato la sua visione su quali sono le priorità per il Paese alla luce dello scenario macro-economico. “Non è detto che la Bce – ha detto Reichlin – continui ad essere così aggressiva come emerge al momento della sua comunicazione. La saggezza vuole che dovrebbe andare più lentamente anche perché l’inflazione in Europa non è legata ai consumi come negli Usa ma all’offerta e in particolare ai prezzi dell’energia. La Fed ha agito in ritardo e si sono trovati ad a accelerare perché hanno aspettato troppo mentre la Bce non ha agito in ritardo. Credo che Francoforte sia più divisa al suo interno anche se ha votato unanimemente per il rialzo dei tassi di 75 punti base a settembre. Se si guarda ai discorsi di Isabel Schnabel e di Philip Lane, si vede che indicano due percorsi diversi, con la Schnabel più falco e Lane più cauto. Quindi credo che la discussione sia aperta e che non sia detto che la Bce continuerà a essere così aggressiva”.
A seguire, Paola Severino, presidente SNA & vice presidente Università Luiss Guido Carli, ha approfondito il tema della riforma della Giustizia e degli interventi del Pnrr, con particolare riferimento al mercato dei crediti deteriorati e Giovan Battista Sala, titolare Servizio Supervisione Bancaria 2 della Banca d’Italia, ha illustrato come la vigilanza reagirà a un nuovo shock per poi passare, dal fenomeno Npl, a una view più ampia che guarda alle sfide globali. Sono seguite due tavole rotonde: la prima, dal titolo “L’evoluzione del de-risking bancario alla prova dell’economia reale: il punto di vista delle banche”, ha visto sul palco Elena Goitini ad di BNL BNP PARIBAS, Giuseppe Castagna, ad di Banco BPM e Corrado Passera, founder & Ad di Illimity. La parola è poi passata a John Priest, MD – head of COAC Europe & Australia di Cerberus, Eric Clause, executive vice president di PIMCO, Claus Spedtsberg, presidente del FENCA e Katia Mariotti, ceo di Ifis NPL Investing che hanno discusso de “Le sfide dello scenario macro economico per investors e servicers: le esperienze internazionali”.
All’undicesima edizione dell’NPL Meeting di Banca Ifis hanno partecipato oltre 300 ospiti in presenza e circa 1000 in collegamento streaming. Dal 2012 a oggi, l’NPL Meeting è costantemente cresciuto: oltre 8mila partecipanti in presenza e streaming dalla prima edizione a Villa Fürstenberg, a Mestre (VE), più di 160 speaker italiani e internazionali con un indice di soddisfazione degli ospiti pari al 98%.