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Essilux conferma target al 2026, M&A parte integrante della strategia

(Teleborsa) – , il gigante dell’occhialeria italo-francese, ha confermato gli obiettivi finanziari per il medio termine, con un obiettivo di ricavi annui tra i 27 miliardi e i 28 miliardi di euro nel 2026 e un utile operativo adjusted compreso tra il 19% e il 20% dei ricavi. Un’ulteriore crescita potrebbe derivare dalle soluzioni per la miopia al di fuori della Cina, dagli occhiali intelligenti e dall’e-commerce ottico (che è visto crescere a doppia cifra rappresentando il 10% dei ricavi totali al 2026), ha spiegato il CFO Stefano Grassi durante il Capital Market Day odierno.

La crescita per linee esterne resta importante per la crescita. “L’M&A è parte integrante della nostra strategia”, ha detto Paul du Saillant, vice amministratore delegato, spiegando che EssilorLuxottica “punta a diventare un gruppo integrato multicanale end-to-end: questa integrazione, che si fonda su una cultura comune, un’organizzazione unificata e con attenzione alle tematiche ambientali, prevede anche la diversificazione della supply chain, la creazione di una piattaforma di information technology integrata, la rimodulazione dei punti vendita e un’attenzione a nuove categorie di prodotto”, con “la piena digitalizzazione del business”.

Parlando del difficile contesto macroeconomico, l’amministratore delegato e presidente Francesco Milleri ha affermato che la società “per ora” non ha aumentato i listini. “Non stiamo aumentando i costi trasferendoli sul consumatore: non l’abbiamo fatto neanche quando i trasporti sono esplosi”, ha spiegato.

“È una questione di costo del lavoro: però fortunatamente siamo una industry che ha spazi di miglioramento. Noi siamo leader nell’automazione e nell’ottimizzare l’uso del personale, quindi se impatta l’industry impatterà meno noi di tutti gli altri – ha aggiunto – Le ottimizzazioni che abbiamo compensano gli incrementi dei costi. Questo è il nostro obiettivo, mai fare pagare al consumatore finale” i maggiori costi “fino a che l’industry riesce ad assorbirli. Nemmeno nel wholesale stiamo ritoccando i costi, quindi manteniamo parità in tutta la industry”.

Intanto, le restrizioni in Cina preoccupano sempre meno. “Il lockdown in Cina oggi ha sempre meno impatto sulla nostra struttura produttiva – ha detto Milleri – Avete visto che ci prepariamo a essere estremamente flessibili, cioè a spostare produzioni in caso di eventi gravi come la prima pandemia, ma siamo anche pronti a una geopolitica nuova che è il vero tema del futuro, cioè come la globalizzazione verrà ridisegnata e allora noi dobbiamo essere pronti: qualsiasi decisione di tipo governativo o su eventuali nuovi blocchi di paesi non devono impattare sulla nostra efficienza”.


Fonte: http://news.teleborsa.it/NewsFeed.ashx

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