(Teleborsa) – “È stata un modello per tutti i principi viventi”. Nel suo primo discorso al Parlamento britannico di Westminster il nuovo re Carlo III ha citato l’Enrico VIII di Shakespeare per ricordare sua madre Elisabetta, morta l’8 settembre nella residenza scozzese di Balmoral a 96 anni e dopo sette decenni di regno.
Re Carlo III ha fatto il suo ingresso accolto da uno squillo di trombe nel palazzo di Westminster, sede del Parlamento britannico, per la prima volta dalla proclamazione sul trono. Il sovrano, accompagnato dalla regina consorte Camilla, è stato ricevuto solennemente da una vasta rappresentanza delle due Camere, riunite in una sala dell’ala dell’edificio occupata dalla Camera dei Lord alla presenza, tra gli altri, nelle prime file, degli ex primi ministri Theresa May e Boris Johnson.
“La regina Elisabetta II era una guida ma anche al servizio del popolo. La sua umiltà e integrità hanno suscitato rispetto e catturato l’immaginazione di popoli e nazioni in tutto il mondo – ha detto lo speaker della Camera dei Lord, il barone McFall di Alcluith, aprendo la cerimonia –. Le sue qualità rimangono per ispirare re Carlo III nella guida del Regno”.
Lo speaker dei Comuni, Sir Lindsay Hoyle, ha esordito ricordando “la nostra sovrana signora, la regina Elisabetta”. Ha affermato poi che la perdita della regina si fa sentire in tutto il mondo, nel Regno Unito e nell’intero Commonwealth, “a cui lei si è dedicata così tanto. Per quanto sia profondo il nostro dolore – ha aggiunto rivolgendosi al re Carlo e alla regina consorte Camilla che sedevano sui due troni all’interno della Westminster Hall, la parte più antica del Parlamento britannico, per ascoltare gli elogi funebri – sappiamo che il vostro è più profondo”.
Dopo i discorsi con i quali gli speaker della Camera dei Lord e di quella dei Comuni hanno presentato al nuovo re le condoglianze ufficiali per la dipartita di Elisabetta II, Re Carlo III ha rinnovato oggi solennemente il suo impegno di fedeltà al modello di “governo costituzionale” britannico nel palazzo di Westminster, sede del Parlamento. Il sovrano, con la regina consorte Camilla al fianco, ha ricordato “la dedizione insuperabile” della sua “amata madre” al Paese e ai propri doveri, ripromettendosi di seguirne le orme.
Dopo la lettura dei discorsi, anche da parte del sovrano, tutti i presenti si sono alzati in piedi per ascoltare in una atmosfera solenne l’inno nazionale, diventato “God Save the King” dopo la morte di Elisabetta II.