(Teleborsa) – L’Italia ha firmato un impegno congiunto con altri 4 paesi dell’area euro – Francia, Germania, Olanda e Spagna – ad attuare dal prossimo anno l’accordo globale sulla tassazione minima delle imprese che era stato raggiunto al livello di G20 e Ocse. “È una leva cruciale per maggiore giustizia tramite una lotta più efficace contro evasione e ottimizzazione fiscale”, recita il documento sottoscritto anche dal ministro dell’Economia, Daniele Franco. L’impegno è stato lanciato nel corso delle riunioni informali di Eurogruppo e Ecofin a Praga e prevede di procedere anche se non si raggiungesse un accordo a livello Ue.
“L’inflazione sta colpendo duramente il potere di acquisto dei nostri cittadini, le imprese devono pagare la giusta quota di fardello per alleviare l’impatto dell’attuale crisi energetica globale”, proseguono i ministri. Oltre che da Franco, il documento è sottoscritto dal ministro francese dell’Economia, Bruno Le Maire- che tramite una portavoce rivendica l’iniziativa – dal ministro tedesco delle Finanze Christian Lindner, il ministro olandese delle Finanze Sigrid Kaag, e il ministro spagnolo dell’Economia, Nadia Calviño . “Se nelle prossime settimane non dovesse essere raggiunta l’unanimità i nostri governi a livello europeo sono pienamente determinati a portare avanti il nostro impegno.siamo pronti a attuare la tassazione minima globale a partire da 2023 con ogni possibile mezzo legale. Siamo anche impegnati a completare il lavoro su una migliore riallocazione dell’imponibile dei profitti delle multinazionali.
“È di assoluta importanza procedere con la tassazione minima globale”. Lo ha affermato il ministro dell’Economia, Daniele Franco in un punto stampa congiunto – a margine di Eurogruppo e Ecofin informali a Praga – con i ministri degli altri 4 Paesi firmatari dell’impegno a avviare la tassa minima sulle imprese dal 2023. “L’anno scorso – ha ricordato Franco – con la presidenza italiana del G20, è stato raggiunto un accordo fondamentale. La presidenza francese ha quest’anno fatto un enorme lavoro, purtroppo non siamo riusciti a raggiungere l’unanimità per la direttiva: ma credo che l’Unione europea debba continuare a cercare l’unanimità e sosterremo la presidenza ceca in questo sforzo. Ma se non fosse conseguita dovremmo cercare di procedere in altro modo, è assolutamente importante in questo contesto economico e finanziario che tutte le grandi imprese e multinazionali contribuiscano al gettito dei nostri Paesi” “Ed è importante anche il lavoro sul cosiddetto ‘secondo pilastro’, sulla ripartizione dei profitti delle grandi multinazionali. Quindi – ha concluso – come governo italiano siamo assolutamente impegnati, assieme nostri colleghi europei, a procedere su questa linea”.