(Teleborsa) – Un aumento dei tassi di interesse di 50 o 75 punti base al meeting di settembre della Banca centrale americana è un modo “ragionevole” per portare i costi di finanziamento a breve termine a poco più del 3% entro la fine dell’anno e poco oltre questa soglia nel 2023. Lo ha affermato Mary Daly, presidente della Federal Reserve di San Francisco, in una intervista a a CNN International. Una volta raggiunta questa soglia, andrebbe mantenuta e non tagliata rapidamente, ha aggiunto l’economista.
“Dobbiamo aumentare il tasso, almeno fino a neutrale, che è di circa il 3%, ma probabilmente in territorio restrittivo: un po’ sopra il 3% quest’anno e un po’ più sopra il 3% l’anno prossimo – ha aggiunto – Penso davvero alla strategia “raise-and-hold” come quella che storicamente ha dato i suoi frutti“.
La Federal Reserve ha alzato i tassi di tre quarti di punto percentuale a luglio, portandoli a un intervallo compreso tra il 2,25% e il 2,5%, dopo un aumento delle stesse dimensioni alla riunione di giugno e aumenti minori nei mesi precedenti. Nei verbali dell’ultima riunione, diffusi ieri sera, non sono emerse indicazioni per l’entità del prossimo meeting.
“Abbiamo molto lavoro da fare alla FED per riportarci alla stabilità dei prezzi – ha detto Daly nel corso dell’intervista – Vogliamo non avere questa idea che avremo questo ampio percorso dei tassi a forma di gobba in cui aumenteremo molto rapidamente quest’anno e poi taglieremo in modo aggressivo l’anno prossimo”.