(Teleborsa) – Il Comitato di politica monetaria (MPC) della Banca centrale turca (CBRT) ha deciso di ridurre il tasso ufficiale dal 14% al 13%, nonostante l’inflazione sia salita al +79,6% a luglio, registrando il nuovo record degli ultimi 24 anni. La mossa ha sorpreso gli analisti, che si aspettavano un tasso fermo a quota 14%, e ha affossato la lira, anche se poi la valuta ha recuperato parte del terreno perso.
“È importante che le condizioni finanziarie rimangano favorevoli per preservare lo slancio della crescita della produzione industriale e l’andamento positivo dell’occupazione in un periodo di crescenti incertezze sulla crescita globale e di crescente rischio geopolitico – si legge nello statement della CBRT – Di conseguenza, il Comitato ha deciso di ridurre il tasso di riferimento di 100 punti base e ha valutato che il livello aggiornato del tasso di riferimento è adeguato alle attuali prospettive“.
L’inflazione ha iniziato a salire lo scorso autunno, quando la lira è crollata dopo che la banca centrale ha gradualmente ridotto il tasso di riferimento di 500 punti base al 14% in un ciclo di allentamento voluto dal presidente Recep Tayyip Erdogan, che gli esperti hanno giudicato senza senso dal punto di vista economico-finanziario. A fine luglio la banca centrale ha previsto che l’inflazione raggiungerà il 60,4% alla fine dell’anno, prima di rallentare al 19,2% entro la fine del prossimo anno e all’8,8% nel 2024.
“La CBRT continuerà a utilizzare con decisione tutti gli strumenti disponibili nell’ambito della strategia di liraization fino a quando indicatori forti non indicheranno un calo permanente dell’inflazione e l’obiettivo a medio termine del 5% non sarà raggiunto nel perseguimento dell’obiettivo primario della stabilità dei prezzi”, si legge nel documento della Banca centrale.