(Teleborsa) – “Personalmente ritengo che si possa porre fine alla guerra al tavolo negoziale”. È quanto ha affermato il presidente turco Recep Tayyip Erdogan durante la conferenza stampa al termine del vertice trilaterale tra il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, l’omologo turco Recep Tayyip Erdogan, e il segretario generale dell’Onu Antonio Guterres, svoltosi oggi pomeriggio al palazzo Potocki a Leopoli in Ucraina. Un’opinione che – come ha sottolineato Erdogan – è condivisa anche da Zelensky e Guterres.
Il primo faccia a faccia tra Zelensky ed Erdogan a partire dall’invasione russa ha visto al centro questioni riguardo alla sicurezza a livello bilaterale e regionale. Oltre al ministro della Difesa, la delegazione turca che ha accompagnato Erdogan era composta, tra gli altri, anche dal ministro degli Esteri Mevlut Cavusoglu, il ministro dell’Energia Fatih Donmez, il ministro dell’Agricoltura Vahit Kirisci, il ministro del Commercio Mehmet Mus, il capo dei Servizi segreti di Ankara Hakan Fidan e il presidente dell’Industria della Difesa turca Ismail Demir.
Durante l’incontro è stato siglato da Ankara e Kiev un accordo per la ricostruzione di infrastrutture distrutte durante la guerra tra Russia e Ucraina. “Daremo il sostegno necessario per la ricostruzione dell’Ucraina – ha affermato Erdogan –. Mentre continuiamo a portare avanti i nostri sforzi per una soluzione del conflitto, rimaniamo dalla parte dei nostri amici ucraini. Sosteniamo l’integrità e la sovranità territoriale dell’Ucraina”. Da quando è iniziato il conflitto con la Russia, la Turchia ospita temporaneamente 325mila profughi dall’Ucraina.
Ribadendo il proprio ruolo di mediazione la Turchia si è detta pronta a ospitare i colloqui tra Russia e Ucraina per arrivare al cessate il fuoco che era stato avviato a Istanbul. “Siamo pronti – ha detto Erdogan – a mettere in campo il nostro ruolo di facilitatori e mediatori con l’obiettivo di riprendere il negoziato. Abbiamo sottolineato come la comunità internazionale dovrebbe prendersi più responsabilità per rilanciare il processo diplomatico”.
“Negoziati concreti per fermare la guerra in Ucraina sono ancora lontani – ha commentato il vice portavoce del segretario generale Onu, Farhan Haq –. Guterres ha discusso gli sforzi per portare avanti la causa della pace, ma siamo ancora molto lontani dal momento in cui si potranno discutere gli sforzi per una completa cessazione delle ostilità. Il cuore del problema rimane la guerra. L’invasione russa è una violazione dell’integrità territoriale dell’Ucraina e della Carta delle Nazioni Unite. Quindi, il segretario generale sta continuando a cercare di risolverli. Pur se ci sono diverse iniziative in corso – ha detto ancora Haq – siamo lontani da quando potremo parlare degli sforzi per porre fine ai combattimenti in generale”.
Preoccupazione nel corso del vertice è stata espressa riguardo alla situazione della centrale nucleare ucraina di Zaporizhzhia. “Qualsiasi potenziale danno a Zaporizhzhia è un suicidio – ha detto Guterres –. Il buon senso deve prevalere per evitare qualsiasi azione che possa mettere in pericolo l’integrità fisica o l’incolumità dell’impianto nucleare. È urgente un accordo per ristabilire Zaporizhhia come infrastruttura puramente civile e per garantire la sicurezza dell’area”. Guterres ha poi sottolineato che “in stretto contatto con l’Aiea, il Segretariato delle Nazioni Unite ha valutato che in Ucraina abbiamo la capacità logistica e di sicurezza per supportare qualsiasi missione dell’Agenzia per l’energia atomica presso la centrale nucleare di Zaporizhzhia da Kiev, a condizione che Russia e Ucraina siano d’accordo. Non dobbiamo – ha aggiunto – risparmiare sforzi per garantire che le strutture o i dintorni dello stabilimento non siano un obiettivo di operazioni militari. L’equipaggiamento e il personale militare dovrebbero essere ritirati dall’impianto e deve essere evitato un ulteriore dispiegamento di forze o attrezzature sul sito ma l’area deve essere smilitarizzata”.
Soddisfazione è stata espressa da Guterres per l’accordo di Istanbul. “In meno di un mese 21 navi sono partite dai porti ucraini e 15 navi sono partite da Istanbul per l’Ucraina per fare il pieno di grano e altre forniture alimentari. Mentre parliamo oltre 560mila tonnellate di grano e altri alimenti degli agricoltori ucraini stanno arrivando ai mercati di tutto il mondo – ha detto il segretario generale dell’Onu –. Lo slancio positivo sul fronte alimentare riflette una vittoria per la diplomazia, per il multilateralismo, è un accordo senza precedenti, ma è solo l’inizio. Ottenere cibo e fertilizzanti dall’Ucraina e dalla Russia in quantità maggiori è fondamentale per calmare ulteriormente i mercati delle materie prime e abbassare i prezzi. Faremo del nostro meglio per aumentare le nostre operazioni e affrontare il difficile inverno che verrà”. Guterres si è detto lieto che la prima nave utilizzata dalle Nazioni Unite che trasporta grano ucraino sia in viaggio per rispondere ai bisogni delle persone che soffrono la peggiore siccità nel Corno d’Africa degli ultimi decenni. “Nel frattempo, e in modo critico, abbiamo visto segnali che i mercati alimentari globali stanno iniziando a stabilizzarsi – ha sottolineato –. I prezzi del grano sono scesi fino all’8% dopo la firma degli accordi, l’Indice Fao dei prezzi alimentari è sceso del 9% a luglio, il calo più grande dal 2008. La maggior parte dei prodotti alimentari sono ora scambiati a prezzi inferiori ai livelli prebellici. Ma non facciamoci illusioni: c’è ancora molta strada da fare prima che questo si traduca in miglioramenti nella vita quotidiana delle persone”.
“Il mondo intero ha iniziato a percepire i riflessi positivi dell’accordo di Istanbul che ha reso possibile l’esportazione sicura di grano ucraino attraverso il Mar Nero” ha commentato Erdogan. Da quando la prima nave è partita dall’Ucraina, l’1 agosto, ha fatto sapere il presidente turco, sono state spedite circa 625mila tonnellate di cereali ucraini con 25 navi.