(Teleborsa) – Si avvicina l’uscita di da Piazza Affari, visto che dal 12 agosto la holding della famiglia Agnelli è quotata sulla Borsa di Amsterdam, che negli ultimi anni ha assunto sempre più prestigio e centralità nel Vecchio Continente, complice anche la scelta del Regno Unito di lasciare l’Unione Europea. Il consiglio di amministrazione di Exor, come comunicato a fine luglio, ha deliberato di cambiare la sede di quotazione per allinearla alla sua struttura legale di società di partecipazioni olandese. Exor non ha operazioni in Italia, è il più grande investitore della casa automobilistica e l’azionista di controllo di società tra cui e .
In occasione dell’ammissione alla negoziazione su Euronext Amsterdam, Exor richiederà il delisting delle proprie azioni ordinarie da Euronext Milan. Durante il processo di delisting, che durerà non meno di 45 giorni di calendario dopo il deposito della richiesta di delisting presso Euronext Milan, le azioni ordinarie Exor continueranno ad essere negoziate sia su Euronext Milan che su Euronext Amsterdam.
Exor dovrebbe puntare anche a essere inclusa nell’AEX, l’indice che riflette la performance delle 25 azioni più grandi e più attivamente negoziate su Euronext Amsterdam ed è l’indicatore più utilizzato del mercato azionario olandese. I principali indici di Euronext Amsterdam (AEX, AMX e AScX) sono rivisti su base trimestrale. Il primo momento in cui Exor sarà presa in considerazione per l’inclusione in uno di questi indici è durante la revisione trimestrale di dicembre 2022.
Secondo dati della stessa Borsa di Amsterdam, al 30 giugno 2022 (quindi senza considerare i rialzi delle ultime settimane), l’indice aveva una capitalizzazione totale di 1.038 miliardi di euro, con un flottante di 894 miliardi di euro. La capitalizzazione media era di 41,1 miliardi di euro e quella mediana di 18,9 miliardi di euro. I colossi sono (che pesa il 15% dell’intero indice), e (il 14% ognuno) e (l’8%).
Exor ha attualmente una capitalizzazione di mercato superiore ai 15 miliardi di euro, con la famiglia Agnelli che dovrebbe mantenere una quota di controllo del 52%. “La percentuale di azioni liberamente negoziabili sarà al massimo del 44% – commenta Jean-Paul van Oudheusden, Dutch market analyst di eToro – Ma anche in questo caso, il valore di mercato che conta per una possibile inclusione nell’indice AEX è attualmente più grande di quello di , e . Per ottenere un posto nell’indice AEX, Exor deve soddisfare una serie di condizioni”.
Inoltre, la quotazione sulla borsa dei Paesi Bassi permette a Exor di essere accostata ad altre società con le sue caratteristiche. “Nel 2019, ha ottenuto la quotazione ad Amsterdam come società di investimento straniera – ricorda Oudheusden – Oltre ad , Euronext ha anche le holding belghe e sulla sua piattaforma (a Bruxelles). Da questo punto di vista, Exor è una bella aggiunta alle società di investimento quotate ad Amsterdam e in Belgio. Uno degli obiettivi di Exor è quello di aumentare la liquidità del titolo. Posizionandosi più direttamente accanto ai suoi colleghi del settore, ha una possibilità di successo, soprattutto se l’inclusione nell’indice AEX diventerà realtà il prossimo anno”.