(Teleborsa) – Per la terza volta da aprile, l’OPEC ha tagliato le sue previsioni sulla crescita della domanda mondiale di petrolio nel 2022. Dopo un primo semestre migliore delle attese, nella seconda parte dell’anno si faranno sentire l’impatto dell’invasione russa dell’Ucraina, l’inflazione elevata e gli sforzi per contenere la pandemia da coronavirus. È quanto sostiene l’Organizzazione dei Paesi esportatori di petrolio nel suo Monthly Oil Market Report, il documento mensile che analizza i trend di mercato.
I numeri rivisti per il 2022
La crescita della domanda mondiale di petrolio nel 2022 è rivista al ribasso rispetto alla valutazione del mese precedente, ma mostra ancora una crescita “sana” di 3,1 mb/g, inclusa la tendenza recentemente osservata di bruciare più greggio nella produzione di energia. Il documento stima che la domanda di petrolio nell’area OCSE cresca di 1,6 mb/g, mentre quella non OCSE dovrebbe crescere di 1,5 mb/g. La domanda totale di petrolio dovrebbe raggiungere una media di circa 100 mb/g nel 2022.
La prima metà di quest’anno è rivista al rialzo, in un contesto di domanda di petrolio migliore del previsto nei principali paesi consumatori dell’OCSE. Tuttavia, la domanda di petrolio nel secondo semestre 2022 è rivista al ribasso, tra le aspettative di una ripresa delle restrizioni COVID-19 e le continue incertezze geopolitiche.
Stima invariata per il 2023
Per il 2023, la previsione di crescita della domanda mondiale di petrolio rimane invariata a 2,7 mb/g, con una domanda totale di petrolio in media di 102,7 mb/g. L’OCSE dovrebbe crescere di 0,6 mb/g e il non-OCSE di 2,1 mb/g. La domanda di petrolio nel 2023 dovrebbe essere supportata “da una performance economica ancora solida nei principali paesi consumatori, nonché dal miglioramento degli sviluppi geopolitici e dal miglioramento del COVID-19 in tutte le regioni”, sottolinea l’OPEC.
Taglio anche per la crescita globale
Considerando l’andamento dell’economia nella prima parte dell’anno, ma soprattutto la combinazione di alta inflazione e stretta finanziaria, pandemia e crescenti tensioni geopolitiche, l’OPEC ha rivisto al ribasso le stime sulla crescita economica globale sia per il 2022 che per il 2023.
La previsione di crescita del PIL per il 2022 si attesta ora al 3,1%. Anche la crescita nel 2023 viene rivista al ribasso raggiungendo il 3,1%. “Si tratta, tuttavia, di una crescita ancora solida, se confrontata con i livelli di crescita pre-pandemia, mediamente solo leggermente superiori e non gravati dalle attuali problematiche potenzialmente impattanti. Pertanto, è ovvio che prevale un rischio di ribasso significativo“, si legge nel documento.