(Teleborsa) – La Fed rispetta in pieno le attese ed annuncia un nuovo maxi aumento dei tassi di interesse di 75 punti base, deludendo solo quella piccola frangia di chi scommetteva su un aumento più netto di 100 punti base. Il Federal Open Market Comitteeha deciso quindi di aumentare l’intervallo obiettivo per il tasso sui Fed Funds al 2,25-2,5%, con un aumento di 75 punti rispetto al range precedente, e considera i continui aumenti dei tassi come appropriati.
Hanno votato a favore dell’azione di politica monetaria Jerome H. Powell, presidente; John C. Williams, vicepresidente; Michael S. Barr; Michelle W. Bowman; Lael Brainard; James Bullard; Susan M. Collins; Lisa D. Cook; Ester L. George; Filippo N. Jefferson; Loretta J. Mester; e Christopher J. Waller.
Nel valutare l’appropriatezza della politica monetaria, il Comitato “continuerà a monitorare le implicazioni” sulle prospettive economiche e si dice “disposto ad adeguare opportunamente l’orientamento della politica monetaria qualora emergessero rischi che potrebbero impedire il raggiungimento degli obiettivi”. Le valutazioni del Comitato terranno conto di un’ampia gamma di informazioni, comprese le letture sulla salute pubblica, le condizioni del mercato del lavoro, le pressioni inflazionistiche e le aspettative di inflazione e gli sviluppi finanziari e internazionali.
Il Comitato ha anche confermato che continuerà a ridurre gli asset in portafoglio (titoli e titoli garantiti da ipoteche) come pianificato a maggio scorso, quando la Fed ha avviato il processo di riduzione del bilancio.
“Il Comitato è fermamente impegnato a riportare l’inflazione al suo obiettivo del 2%”, afferma lo statement, confermando che l’inflazione rimane elevata e riflette gli squilibri dell’offerta e della domanda legati alla pandemia, all’aumento dei prezzi dei prodotti alimentari e dell’energia ed alle più ampie pressioni sui prezzi.
“I consumi e la produzione hanno rallentato, ma i guadagni di posti di lavoro sono stati robusti negli ultimi mesi ed il tasso di disoccupazione è rimasto basso”, sottolinea il FOMC, ribadendo che “la guerra della Russia contro l’Ucraina sta causando enormi difficoltà umane ed economiche”.
“La guerra e gli eventi correlati – si afferma – stanno creando un’ulteriore pressione al rialzo sull’inflazione e stanno pesando sull’attività economica globale”. Il FOMC ribadisce così la validità del suo doppio mandato di raggiungere la massima occupazione ed un’inflazione sul target del 2% nel lungo periodo.