(Teleborsa) – Il governo sta studiando la possibilità di azzerare l’Iva su pane e pasta e ridurla dal 10% al 5% su carne e pesce. La conferma è arrivata dalla vice ministra dell’economia Laura Castelli. “È un piano concreto e eventualmente alternativo o aggiuntivo ai 200 euro – ha dichiarato ai microfoni di Radio 24 – si stanno valutando i costi di entrambe le misure e soprattutto quali siano le più impattanti sulla vita degli italiani, interverremo in questo senso nel decreto di luglio“.
“Stiamo riassestando in queste ore il decreto, le risorse che vengono dall’assestamento sono di più, stiamo contando perché l’aumento dei tassi di interesse erode un po’ queste risorse, ma non è una misura in deficit come tutti i decreti che abbiamo fatto quest’anno”, ha spiegato la vice ministra Castelli precisando che 12-13 miliardi sono una “cifra possibile, Molto vicina alla realtà”. Castelli ha quindi sottolineato che “Se non fosse caduto il governo probabilmente avremmo fatto questo decreto di luglio e anche altri interventi prima della Legge di Bilancio”.
“È un lavoro che stiamo facendo – ha dichiarato Castelli –. Io lo dico da un paio di mesi, siamo in piena inflazione, mai così alta dall’86. Questo è un fenomeno che erode tantissimo il potere d’acquisto degli italiani. E lo stiamo vedendo su alcuni prodotti. E quindi una delle cure dell’inflazione è proprio questa. Io l’ho detto in questi mesi, anche perché l’Europa ci chiede di fare una riforma dell’Iva e quindi ho proposto di anticiparla”.
Castelli ha quindi precisato che “ora stiamo parlando di alcuni beni, quelli soprattutto alimentari, anche se rispetto all’86 oggi rappresentano solo 1/5 del consumo degli italiani. Anche se noi crediamo, come Insieme per il Futuro, che vada fatto un passo in più e quindi sulla Legge di Bilancio si debba costruire una riduzione dell’Iva su alcuni prodotti in maniera strutturale”. In particolare, ha aggiunto, “pensiamo, oltre agli alimentari, quelli di cui si parla oggi sui giornali carne, pasta, quelli necessari anche a beni come le bollette, come i prodotti della natalità e ai farmaci. Avevamo già lavorato anche su questa linea per renderlo strutturale. In questo momento sulla Legge di Bilancio vuol dire affrontare bene anche i prossimi anni” ha concluso.