(Teleborsa) – L’euro è sceso nuovamente sotto la parità con il dollaro, movimento già registrato la vigilia subito dopo la diffusione dei dati sull’inflazione degli Stati Uniti, che ha messo a segno il più grande aumento su 12 mesi dal novembre 1981.
Per frenare l’emorragia inflattiva la Federal Reserve è costretta a tenere ritmi di manovre restrittive, tanto che il mercato sta prezzando un aumento dei tassi addirittura di 100 punti base, nella riunione di luglio, dando per scontato ormai un incremento di 75 pb.
Al momento il cambio EUR/USD si colloca a quota 1 dollaro, in leggero recupero rispetto ai minimi intraday di 0,9937.