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Gas, ottimismo per lavori Nord Stream. Ma da lunedì stop di 10 giorni

(Teleborsa) – Dopo una giornata volatile in cui le quotazioni sono salite oltre 180 euro, i prezzi del gas in Europa chiudono in calo del 7,7% a 169 euro/Mwh. Il mercato guarda all’ottimismo della Germania, secondo quanto riporta Bloomberg, per le indiscrezioni sull’atteso arrivo dal Canada della turbina che servirà ai lavori di manutenzione del gasdotto Nord Stream 1 che inizieranno lunedì e – secondo quanto si apprende – dovrebbero determinare uno stop di 10 giorni. Nulla è ancora certo ma una conferma del via libera alla consegna delle turbina è arrivata oggi dal portavoce del governo tedesco secondo il quale Berlino avrebbe avuto in merito rassicurazioni dal Canada. Tanto è bastato per inviare un segnale positivo agli investitori che ha fatto immediatamente calare il prezzo del gas.

La nuova turbina – come ha affermato il portavoce del Cremlino Dmitrij Pescov – “consentirà di aumentare i flussi di gas verso l’Europa”.
Il mese scorso la russa Gazprom aveva ridotto la capacità lungo il gasdotto Nord Stream 1 a solo il 40% dei livelli abituali, parlando di un ritardo nella restituzione delle apparecchiature in manutenzione da parte della tedesca Siemens Energy, in Canada. Secondo Mosca, infatti, la turbina è fondamentale per la fornitura di gas naturale alla Germania.

Rimane da chiarire la posizione di Kiev. Ieri un rapporto della Reuters aveva rivelato che l’Ucraina si oppone alla consegna da parte del Canada della turbina alla Gazprom russa. L’Ucraina – secondo le dichiarazione fornite da una fonte del ministero dell’energia ucraino a Reuters – si sarebbe opposta alla mossa e il suo ministro dell’Energia avrebbe fatto pressioni sul Canada a giugno affinché non consegnasse la turbina necessaria alla Siemens Energy tedesca. “Le sanzioni vietano il trasferimento di qualsiasi attrezzatura relativa al gas – ha affermato la fonte del ministero dell’Energia –. Se, Dio non voglia, questa decisione sarà approvata, faremo senza dubbio un appello ai nostri colleghi europei affinché il loro approccio debba essere rivalutato. Perché se i paesi non seguono le decisioni che hanno concordato sulle sanzioni, come si può parlare di solidarietà?”.

Per aggirare il blocco all’esportazione dei ricambi imposto al Canada dalle sanzioni la Siemens potrebbe autorizzare una triangolazione con un Paese che non adotta le sanzioni o dimostrare che la turbina serve alla Germania e non alla Russia. Ma ad oggi non è dato sapere quale sarà la strada percorsa e se la turbina effettivamente arriverà.

Il transito del gas russo attraverso l’Ucraina è sceso a giugno a 334 milioni di metri cubi al giorno, il livello più basso della storia. Oggi l’operatore dei gasdotti ucraini Octsou ha denunciato il “ricatto del gas” di Mosca e mosso critiche nei confronti del gruppo russo Gazprom “per aver sfruttato solo un settimo delle capacità dei gasdotti ucraini, e per non aver nemmeno utilizzato le quote riservate e pagate in base al contratto con Ogtsou”. Tuttavia – sottolinea l’operatore ucraino – “rotte alternative” permetterebbero di inviare volumi molto maggiori in Europa occidentale e di sostituire completamente il transito del gasdotto Nord Stream 1.

Nel frattempo il presidente russo Vladimir Putin è tornato a minacciare l’Occidente. “Sappiamo che gli europei stanno cercando di sostituire le risorse energetiche russe – ha detto Putin – comunque ci aspettiamo che il risultato di queste azioni sarà l’aumento dei prezzi del gas sul mercato ed un aumento del costo dell’energia per i consumatori. Questo prova ancora una volta che le sanzioni alla Russia provocano molti più danni ai Paesi che le impongono. Un ulteriore uso delle sanzioni potrebbe portare a conseguenze ancora più severe, senza esagerazione, persino catastrofiche, per il mercato energetico globale”.


Fonte: http://news.teleborsa.it/NewsFeed.ashx

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