(Teleborsa) – “La conferenza di Lugano è un passo fondamentale per concordare i principi dello sforzo internazionale di ricostruzione dell’Ucraina. Il Presidente Ignazio Cassis e io sosteniamo la dichiarazione di Lugano e attendiamo con ansia la sua approvazione”. Lo ha detto la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen su Twitter sottolineando che “l’Ucraina può contare sul nostro costante sostegno, per tutto il tempo necessario”.
“Le sfide sono enormi ma non insormontabili: l’Ucraina può emergere da questa guerra con solide istituzioni e un’economia più verde e resiliente. Con il nostro sostegno il Paese può essere ricostruito non solo com’era ma come i suoi giovani volevano che fosse”, ha detto von der Leyen precisando che l’Ucraina avrà bisogno di riforme coraggiose, che dovranno andare di pari passo con gli investimenti”.
E, secondo Denys Shmyhal, primo ministro ucraino, “per la ricostruzione dell’Ucraina servono al momento 750 miliardi di dollari, la maggior parte di questi fondi vengano dagli asset russi congelati”. “Abbiamo creato una mappa digitale, aggiornata in tempo reale, sulla distruzione causata dall’invasione russa: i partner avranno accesso e servirà per la ricostruzione del Paese”, ha aggiunto il primo ministro.
Presente anche il Presidente Volodymyr Zelensky: “La guerra della Russia non è solo una mossa per prendere la nostra terra ma è una sfida al sistema europeo: vuole provare che l’Europa è debole e che non può difendere i propri valori”. “La ricostruzione dell’Ucraina non è dunque solo un fatto locale ma la missione di tutto il mondo democratico”. Con la resistenza all’aggressione russa l’Ucraina ha messo in campo “la più grande riforma dell’area euroatlantica, abbiamo riunito l’Europa e abbiamo rinvigorito la Nato, come non si vedeva da anni”, ha aggiunto Zelensky.
Papa Francesco, nel frattempo, ipotizza un viaggio in Russia e Ucraina. “Vorrei andare in Ucraina, e prima volevo andare a Mosca. Ci siamo scambiati messaggi su questo perché ho pensato che se il presidente russo mi avesse dato una piccola finestra per servire la causa della pace…”, ha detto alla Reuters. “E ora è possibile, dopo essere tornato dal Canada, è possibile che riesca ad andare in Ucraina”, ha aggiunto. “La prima cosa è andare in Russia per cercare di aiutare in qualche modo, ma mi piacerebbe andare in entrambe le capitali”.