(Teleborsa) – Mosca accusa Oslo di bloccare i rifornimenti alimentari destinati ai russi di un villaggio minerario a Spitsbergen, un’isola dell’arcipelago norvegese delle isole Svalbard, nell’Oceano Artico.
A denunciare il blocco su Telegram è Konstantin Kosachev, presidente della Commissione affari esteri della Camera alta del Parlamento russo. In particolare, secondo Kosachev, le autorità norvegesi basano il loro rifiuto sulle sanzioni imposte alla Russia per l’invasione dell’Ucraina. Ma il senatore russo fa riferimento al trattato del 1920 sulle isole Svalbard, in base al quale i paesi firmatari (compresa la Russia in quanto erede dell’Urss) hanno diritti sullo sfruttamento delle risorse naturali dell’arcipelago, malgrado questo sia sotto la sovranità norvegese.
La Norvegia ha annunciato che donerà tre sistemi all’Ucraina grazie a una collaborazione con il Regno Unito. Per il
ministro della Difesa norvegese, Bjorn Arild Gram, è necessario “continuare a sostenere l’Ucraina in modo che possa continuare la battaglia per libertà e indipendenza”
Intanto, riflettori puntati a Madrid dove si sta svolgendo il vertice NATO. “I leader prenderanno anche la storica decisione di invitare Finlandia e Svezia a diventare membri della Nato, sulla base dell’accordo raggiunto ieri tra Finlandia, Svezia e Turchia: si tratta di un accordo positivo per la Finlandia, la Svezia, la Turchia e per tutti noi”, ha detto il segretario della Nato Jens Stoltenberg arrivando al summit.
Stoltenberg, parlando di vertice “storico e trasformativo”, ha sottolineato ancora una volta come la Russia pone una “minaccia diretta” alla sicurezza della Nato. Durante il vertice Nato in corso a Madrid “affermeremo con chiarezza che la Russia pone una minaccia diretta alla nostra sicurezza”, ha detto.
E gli Usa fanno sapere che rafforzeranno la loro presenza militare in Europa, incluse capacità difensive aeree aggiuntive in Germania e Italia. Lo ha detto il presidente americano Joe Biden aprendo il summit Nato a Madrid. “Oggi lanciamo un messaggio: la Nato è forte e unita”. L’amministrazione Usa ha anche aggiunto cinque aziende cinesi in una lista nera sul commercio, accusandole di sostenere la base industriale militare e della difesa russa, in seguito all’invasione dell’Ucraina da parte delle truppe di Mosca. La mossa ha provocato la dura reazione della Cina che ha respinto le accuse e i sospetti, affermando di “non aver fornito alcuna assistenza militare alle parti coinvolte nel conflitto Russia-Ucraina”, opponendosi “con forza alle sanzioni unilaterali imposte dagli Stati Uniti alle nostre compagnie”, secondo una nota dell’ambasciata cinese a Washington.