(Teleborsa) – E’ disfatta per il presidente francese Emmanuel Macron che, a due mesi dalla conferma alla Presidenza, perde la maggioranza dell’Assemblee National (Parlamento), divisa fra la sinistra che fa capo a Melenchon e l’estrema destra di Le Pen. Ma il grande vincitore di queste elezioni politiche è ancora una volta l’astensionismo.
L’affluenza alle urne è tonata a scendere e alla fine dovrebbe attestarsi al 54%, più alta del 52% di domenica scorsa, ma in deciso calo rispetto al 57% di cinque anni fa, quando Macron aveva la maggioranza assoluta dell’assemblea.
La coalizione presidenziale Ensemble non è riuscita a strappare la sospirata maggioranza, attestandosi a 234 seggi, rispetto ai 289 che servivano per la maggioranza assoluta. L’ultima volta che un presidente ha perso la maggioranza in parlamento era il lontano 1988. La sinistra di Jean-LucMelenchon ha preso 141 seggi, ma la grande rivelazione è l’ascesa dell’estrema destra di Marine Le Pen, che ha preso 90 seggi, un vero e proprio record rispetto agli 8 conquistati in passato.
“E’ una situazione inedita che rappresenta un rischio per il nostro Paese viste le sfide che dobbiamo affrontare, sia sul piano nazionale che internazionale”, ha commentato la Premier Elisabeth Borne, dopo che il Presidente, in settimana, rientrando dal viaggio a Kiev, aveva chiesto una maggioranza “forte e chiara” per confermare una “Francia davvero Europea”
Il ministro delle finanze Bruno Le Maire ha definito l’esito elettorale uno “shock democratico” ed ha chiarito che, senza il sostegno di una qualche nuova coalizione, sarà “bloccata la capacità del governo di portare avanti le riforme e proteggere i francesi”.
Macron dovrà ora gestire una situazione piuttosto complicata, non avendo una maggioranza in parlamento e quindi con una situazione difficilmente governabile, a meno che non riesca a trovare una coalizione con la destra dei Republicans.