(Teleborsa) – “Non prevediamo di lanciare auto a idrogeno in questo decennio, ma crediamo che sia un elemento importante da esplorare nel prossimo decennio. Siamo in una fase di transizione e non vogliamo trascurare nessuna opzione”. E ancora: “Non siamo una mobility company e quando la mobilità sarà sempre più condivisa, avere una Ferrari sarà ancora più unico”. Lo ha affermato il CEO di , Benedetto Vigna, nel corso del Capital Markets Day odierno, spiegando che la casa di Maranello non è interessata a portare la guida autonoma ai livelli 4 e 5. Intende invece “mettere la persona al centro dell’esperienza” ed è consapevole che “la transizione va fatta in maniera sicura e al giusto passo”.
L’attenzione gli investitori era sulle novità in merito all’elettrificazione della gamma. Entro il 2026 Ferrari punta a un gamma prodotto ben diversificata, composta, in termini di numero di modelli, per il 60% da ibridi ed elettrici e per il 40% da ICE (combustione interna), ognuno dei quali è in grado di offrire “emozioni di guida distintive, ma sempre inconfondibilmente Ferrari”. “Crediamo di poter utilizzare il motore elettrico per migliorare le prestazioni delle nostre auto“, ha detto l’AD, confermando l’intenzione di lanciare il primo modello elettrico nel 2025. Il gruppo prevede il lancio di 15 nuovi modelli tra 2023 e 2026 e a settembre presenterà la Purosangue, il suo primo SUV.
“La prima Ferrari elettrica sarà presentata nel 2025 e affonderà le sue radici nel patrimonio del Cavallino Rampante, attingendo a una più ampia esperienza tecnica per migliorare ulteriormente le emozioni di guida. Le sue caratteristiche uniche, sfruttando il know-how delle corse, la renderanno una vera Ferrari, assicurando che si distingua in tutte le dimensioni: densità di potenza del motore, peso, suono ed emozioni di guida“, ha spiegato Vigna.
“Un altro elemento chiave di differenziazione per le vetture elettriche Ferrari – ha aggiunto – sarà il modo in cui le celle delle batterie, che saranno acquistate per garantire la massima qualità e la tecnologia più avanzata, saranno assemblate a Maranello. I moduli della batteria, realizzati artigianalmente, saranno integrati nel telaio delle vetture in un processo che mira a ridurre il peso del veicolo, ad aumentare le prestazioni e a creare un’esperienza di guida unica, come solo una Ferrari può offrire”.
Ferrari punta a raggiungere un fatturato netto fino a 6,7 miliardi di euro nel 2026, con un tasso di crescita annuo composto del 9%, trainato principalmente dalle attività legate alle auto, sostenute dal ricco portafoglio di modelli e dalle personalizzazioni. Inoltre, la società punta ad un EBITDA di 2,5-2,7 miliardi di euro, con un CAGR dell’11%, superiore rispetto alla crescita dei ricavi, e un margine dell’EBITDA di 38%-40%.
Ferrari aumenterà la sua capacità produttiva e i suoi volumi “che però non verranno raddoppiati”, ha specificato Vigna. “Non moltiplicheremo per due i volumi”, ha ribadito a chi lo ha interpellato sulla questione a seguito dell’annuncio della costruzione di un nuovo impianto per realizzare la nuova Ferrari full electric.
La casa di Maranello ha anche deciso di proseguire con la proposta di incrementare il dividend pay-out per gli anni a venire a un 35% stabile dell’utile netto rettificato, e di iniziare un programma di riacquisto azioni proprie di circa 2 miliardi di euro da eseguirsi da ora fino alla fine del periodo di piano, in linea con il progredire della generazione di free cash.