(Teleborsa) – “In questa fase di normalizzazione” della politica monetaria della BCE, attuata “per raggiungere gli obiettivi dell’inflazione, potremmo trovare sulla nostra strada una iper-reazione dei mercati” e ciò “potrebbe impedirci di fare la nostra politica monetaria, di aggiustare la nostra linea” monetaria. Lo ha detto Fabio Panetta, Membro del Comitato esecutivo della BCE, rispondendo alle domande dei componenti della Commissione per i problemi economici e monetari del Parlamento europeo.
“Una cosa deve essere molto chiara”: lo scudo anti-frammentazione “non impedisce la nostra politica monetaria, ma è condizione necessaria per portare l’inflazione di nuovo al 2%”, ha puntualizzato l’economista e banchiere italiano, che ha fatto un ampio intervento sulle valute digitali (central bank digital currency, CBDC).
Dopo la riunione di emergenza del Consiglio direttivo della BCE, nella quale Francoforte ha deciso di conferire mandato agli uffici tecnici per “accelerare il completamento della progettazione di un nuovo strumento anti-frammentazione”, diversi banchieri centrali dell’eurozona hanno commentato lo scenario attuale.
Secondo Mario Centeno, governatore della Banca del Portogallo e membro del Consiglio direttivo BCE, ci vorrà del tempo perché gli effetti della politica monetaria siano assorbiti. “La politica monetaria non funziona nel breve termine – ha detto ai giornalisti – Al momento non ci sono prove concrete di un disancoraggio delle aspettative di inflazione nel medio termine ed è nel medio termine che la politica monetaria funziona”.
Se la BCE dovesse aumentare i tassi di interesse di oltre 25 punti base a settembre, questo non implicherebbe automaticamente un rialzo di 50 punti, ha invece detto Gabriel Makhlouf, Governatore della Banca centrale d’Irlanda e membro del Consiglio direttivo BCE. “So che alcuni hanno pensato che potrebbe essere di più, che significa che sarà di 50 punti base, ma a scanso di equivoci, più significa più di 25 punti base – ha detto in una conferenza stampa – Potrebbe essere 26 o 51 o qualsiasi altra cosa“, ha detto.
“Abbiamo chiesto ai nostri comitati di continuare a lavorare, ma in maniera accelerato, sulla messa a punto di nuovi possibili strumenti per contrastare la frammentazione nel caso in cui la flessibilità nel reinvestimento non fosse sufficiente”, ha invece spiegato Klaas Knot, presidente della Banca dei Paesi Bassi e membro del Consiglio direttivo della BCE