(Teleborsa) – “Abbiamo avuto un periodo estremamente lungo di tassi estremamente bassi, anni or sono nessuno li avrebbe attesi negativi per così tanto. Il fatto che ora salgano nel mondo, a livelli più normali, è pienamente atteso. La questione, qui, è la traiettoria di questo aumento, la tempistica degli aumenti, e il fatto che questi aumenti devono avvenire senza tensioni, senza shock”. È quanto ha affermato il ministro dell’Economia, Daniele Franco, nella conferenza stampa di chiusura degli incontri interministeriali dell’Ocse, copresieduti dall’Italia a Parigi, commentando la decisione della Bce di aumentare i tassi.
“Nel fissare gli aumenti dei tassi di interesse, – ha rilevato Franco – uno deve considerare i fattori sottostanti all’inflazione. Se sia legata più alla domanda o all’offerta. Se l’inflazione è legata alla domanda, gli aumenti dei tassi sono più appropriati per contenerla. Quando dipende ampiamente da shock sul lato dell’offerta, allora gli aumenti dei tassi sono meno rilevanti. Quindi direi che gli aumenti di per sé non influenzano granché lo scenario macroeconomico. Dobbiamo tenere a mente che l’inflazione, che era a zero, si sta muovendo al rialzo, che anche l’inflazione di fondo sta salendo. Quindi quello che dovremmo evitare è introdurre tensioni non necessarie. E le Banche centrali dovrebbero cercare di selezionare traiettorie che tengano conto dei fattori sottostanti agli aumenti dell’inflazione”
Franco ha, inoltre, spiegato come alle riunioni Ocse di questi due giorni i ministri abbiano “sottolineato gli effetti economici rilevanti dovuti alla guerra, esacerbanti specialmente sull’inflazione, che hanno contribuito a un significativo rallentamento della crescita e a peggiorare i problemi nelle catene di approvvigionamento”. Il ministro dell’Economia ha annunciato che stata concordata la necessità di “sostenere le fase più vulnerabili delle popolazioni e i Paesi più in difficoltà”.
Un altro tema di rileva – ha evidenziato Franco – “è stato quello dei problemi sugli approvvigionamenti di cibo, che minacciano il benessere economico”. Per il ministro “bisogna assolutamente prevenire una crisi alimentare. Iniziando dai porti un Ucraina: dobbiamo – ha detto –sbloccare i milioni di tonnellate di derrate ferme”.