(Teleborsa) – “Al mondo imprenditoriale tutto: assumete di più, pagate di più, soprattutto i giovani e i migliori laureati. Formandoli costantemente e combattendo con convinzione le discriminazioni”. E’ questo l’invito del Ministro per l’Innovazione, Vittorio Colao, secondo il quale “il vero carburante di qualsiasi processo di innovazione radicale” sono “le persone, in particolare le nostre ragazze e ragazzi le cui competenze saranno necessarie”. Lo ha detto rivolgendosi alla platea di industriali riuniti al Mind (Milano Innovation District) di Rho per l’assemblea annuale di Assolombarda.
“Le competenze più fresche e aggiornate – ha affermato – vanno retribuite per quanto valgono veramente, senza risparmiare sui salari. Gli stipendi reali, soprattutto da noi in Italia, sono ancora troppo bassi. Proviamo a fare come i nostri partner europei, che li hanno aumentati: in Germania dell’11%, in Francia del 7%. I rettori mi dicono che quest’anno i laureati migliori guadagnano in media anche il 90% in piu’ all’estero”. “Abbiamo pochi laureati in generale, e pochissimi in STEM. Quelli che abbiamo vanno attratti e trattenuti, con ogni sforzo possibile. Ora non c’è niente di male andare all’estero ma dobbiamo anche saper prendere i laureati dall’estero. In 10 anni si è spostato fuori dal paese circa 1 milione di italiani e il saldo tra rimpatri ed espatri dei giovani è aumentato: 259.000 in meno, 29% dei quali laureati . Eppure l’Italia dispone oggi di una delle legislazioni fiscali più favorevoli per il rientro dei connazionali dall’estero”, ha aggiunto.
“Siete imprenditori, vi può aiutare molto. E’ l’occasione per riprendervi giovani professioniste/i capaci e dar loro la possibilità di avere impatto sulla traiettoria del paese. Il cuneo fiscale è sicuramente una parte del problema. L’Italia ha oggi una legislazione fiscale molto attraente per prendere risorse dall’estero e quindi dico a voi imprenditori attraete, prendete, pagate”, ha invitato il ministro. “Poi – ha proseguito Colao – c’è la formazione. Le risorse vanno anche formate e le loro competenze costantemente aggiornate. L’investimento per la formazione pro capite dei dipendenti in Italia è di poco superiore ai 611 euro l’anno. Negli Stati Uniti supera i 1.100 dollari. Rinunciare a formare e’ autolesionista”. “E infine – ha concluso – le discriminazioni di genere vanno combattute con ogni energia. Abbiamo donne che si laureano con voti più alti degli uomini, prendono parte piu’ dei colleghi maschi alle esperienze di tirocinio curriculare e di lavoro durante gli studi, eppure a 5 anni dalla laurea guadagnano il 20% in meno dei colleghi maschi. Anche questo oltre a essere ingiusto è francamente uno spreco di risorse”.
Quindi, un passaggio sul PNRR: “Parlare di riaprire e riscriverlo credo sia pericoloso oltre che poco pratico. Forse forse andrebbe aggiornato su alcuni punti, ma cambiare obiettivi e indirizzi strategici credo sarebbe autolesionista. Bisogna rimanere concentrati sul vero obiettivo del Pnrr: la crescita per le imprese nel medio lungo termine”, ha sottolineato il ministro.
Sul 5G “non è stato dimenticato, sicuramente non dal governo. Sicuramente in alcuni Paesi in Europa, tra cui in Italia, si sta procedendo più lentamente che in America”. “Dobbiamo recuperare, abbiamo davanti degli anni in cui come politici dobbiamo creare le condizioni per buoni ritorni agli investimenti. Un lavoro è iniziato al Mise”, ha aggiunto Colao.
“Per la parte che compete il mio ministero io credo che stiamo procedendo speditamente. Entro i primi di luglio assegneremo alle aziende tutti i fondi previsti per la digitalizzazione nazionale e nel 2026 avremo reti in fibra e 5G ai migliori livelli europei. A giugno concluderemo le gare per il polo strategico nazionale”, ha detto ricordando che il governo ha fatto il punto nel Cdm di giovedì scorso sul processo di digitalizzazione. “Migliaia di Pa locali hanno già aderito al progetto di digitalizzazione. Su 1,8 miliardi di euro disponibili, ci sono già state sottoscrizioni per 600 milioni di euro in poche settimane”. “Il messaggio – ha concluso – e’ che complessivamente credo si possa dire che il governo ha lavorato tanto, pur nella consapevolezza che c’e’ ancora tantissimo da fare”.
Infine, un commento sul via libera da TIM, CdP e Open Fiber alla lettera d’intenti per la rete unica. “Dobbiamo prendere atto che c’è stato tanto lavoro, le aziende hanno lavorato. Dall’inizio il governo tiene d’occhio queste cose, e’ un settore strategico, ovviamente lo seguiamo, però stava alle aziende lavorare. Mi sembra che le aziende abbiano lavorato, le abbiamo incoraggiati a lavorare, alla fine quello che fanno spetta a loro”.