(Teleborsa) – “Il futuro dell’Europa è strettamente legato al futuro dell’Ucraina”. È quanto ha dichiarato la presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, nel suo intervento alla cerimonia di chiusura della Conferenza sul Futuro dell’Europa sottolinea i rischi e la responsabilità in capo all’Ue in questa complessa fase della politica internazionale. “La minaccia che affrontiamo è reale. E il costo del fallimento è importante”, ha aggiunto. “Possiamo battere i cinici. Il futuro dell’Europa – ha dichiarato – non è ancora scritto e la nostra storia dipende da voi, da tutti noi. Questo dibattito ha assunto una nuova realtà il 24 febbraio, quando il presidente Putin ha ordinato al suo esercito di invadere l’Ucraina. Un atto di aggressione medievale che ha cambiato il mondo. Il mondo dopo il 24 febbraio è molto diverso. È più pericoloso. Il ruolo dell’Europa è cambiato con esso. Non possiamo permetterci di perdere tempo”.
Metsola ha poi ricordato David Sassoli: “voglio anche ringraziare il nostro defunto presidente David Sassoli che oggi sarebbe così orgoglioso”. “È più facile essere cinici, populisti, guardarsi dentro ma dovremmo smascherare il populismo, il cinismo e il nazionalismo per quello che sono: false speranze vendute da chi non ha risposte. Quelli che hanno paura di forgiare la dura strada del progresso”.
All’intervento della presidente Metsola è seguito quello di Ursula Von der Leyen, presidente della Commissione Ue. I cittadini, con le loro proposte, hanno detto all’Ue dove vogliono che “questa Europa vada” e “ora sta a noi prendere la via più diretta. Utilizzando tutti i limiti di ciò che possiamo fare all’interno dei Trattati e, sì, modificando i Trattati dove è necessario” ha sottolineato. “Sarò sempre dalla parte di coloro che vogliono riformare l’Ue per farla funzionare meglio”, ha aggiunto von der Leyen, “senza tabù e senza alcuna linea rossa ideologica”. La Conferenza ha prodotto un documento con 49 maxi proposte per il futuro dell’Europa, ciascuna composta da una serie di sotto proposte, per un totale di diverse centinaia. Tra l’altro si chiede il superamento dell’unanimità per le votazioni in Consiglio in materia di politica estera e di sicurezza, che dovrebbero avvenire a maggioranza qualificata.
All’evento ha preso parte anche il presidente francese, Emmanuel Macron. “Oggi abbiamo visto due volti diversi: il linguaggio della guerra, a Mosca, e quello della pace qui, a Strasburgo“, ha dichiarato. “Continueremo ad adottare le sanzioni contro la Russia per fermare la guerra ma agiremo anche responsabilmente per evitare che il conflitto si espanda oltre. La pace va anche costruita portando al tavolo la Russia e l’Ucraina: con quali termini, lo decideranno loro”.