(Teleborsa) – “Stiamo riducendo il nostro coinvolgimento nel business delle SPAC in risposta al mutato contesto normativo“. È la breve dichiarazione con cui ha confermato le indiscrezioni di stampa che parlavano di un suo sostanziale passo indietro nel business delle Special Purpose Acquisition Company. La SPAC è un veicolo di investimento costituito per raccogliere capitali sul mercato attraverso la quotazione in Borsa; i capitali raccolti nella IPO sono destinati ad essere impiegati per un’operazione di acquisizione di una società target.
La banca d’affari statunitense ha iniziato a comunicare agli sponsor di diversi veicoli che terminerà il suo coinvolgimento nelle operazioni. Una SPAC lavora infatti con il suo consulente anche dopo essere stata quotata in borsa, in quanto viene affiancata anche nell’operazione di fusione con un’azienda target (nota come transazione de-SPAC). Goldman Sachs ha anche deciso di sospendere l’emissione di nuove SPAC negli Stati Uniti per ora.
Tutto ciò è in risposta alla stretta normativa che la Securities and Exchange Commission (SEC) sta implementando. Secondo una proposta della SEC di marzo, si potrebbe arrivare alla limitazione delle protezioni legali che impediscono alle Special Purpose Acquisition Company di essere citate in giudizio dagli investitori per previsioni di business non veritiere.
“Gli investitori meritano le tutele che ricevono dalle IPO tradizionali, rispetto ad asimmetrie informative, frodi e conflitti, per quanto riguarda disclosure, pratiche di marketing, gatekeeper ed emittenti”, ha affermato poche settimane fa Gary Gensler, Chairman della Securities and Exchange Commission, l’ente federale statunitense preposto alla vigilanza della borsa.