(Teleborsa) – La guerra in Ucraina “avrà severe conseguenze economiche per l’Europa, avendo colpito quando la ripresa dalla pandemia era ancora incompleta”. Lo afferma il Fondo Monetario Internazionale, sottolineando che con la guerra “sono emersi nuovi rischi. Quello più preoccupante è un repentino stop dei flussi di energia dalla Russia, che causerebbe significative perdite per molte economie”.
L’Italia e altre principali economie europee, ad eccezione della Spagna, “cresceranno appena, se non addirittura vedranno una contrazione, nel 2022″ con i prossimi trimestri che vanno verso una crescita zero a causa della guerra in Ucraina. I dati del Pil tuttavia, risentono positivamente “della forte spinta ereditata dal 2021”, ha detto Alfred Kammer, direttore del dipartimento europeo del FMi, durante una conferenza stampa il quale ha aggiunto che, nel caso di un embargo totale al gas russo, lo scenario d’impatto del Fmi prevede un -3% di Pil in Europa, piu’ forte per i Paesi maggiormente dipendenti dall’energia russa.
Quanto al rischio di un embargo totale all’energia fornita dalla Russia “non è un rischio di fronte al quale starsene alla finestra”, ha detto Kammer. “Si può agire ora, e lo stiamo vedendo da alcuni Paesi inclusa l’Italia: guardando a fonti alternative d’energia, e l’Italia ha fatto passi in quella direzione, agendo sulla domanda” con sostegni pubblici o raccomandazioni sull’uso dell’energia per il raffreddamento degli ambienti, e e dotandosi di “piano di contingenza in modo tale che se quella situazione si verificasse ci sia un programma per limitare l’impatto sull’economia”.
Kammer ha anche invitato i Paesi europei a mostrare solidarietà fra di loro sul piano energetico, ad esempio attraverso la condivisione degli approvvigionamenti di gas per mitigare shock in questo o quell’altro Paese.
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