(Teleborsa) – La ripresa post-pandemica sta “rallentando” a causa dell’impatto della guerra in Ucraina sulla crescita globale. Lo ha detto la direttrice generale del FMI, Kristalina Georgieva, nel suo intervento al 45esimo meeting dell’Istituzione di Washington.
“La preoccupazione più grande” – ha detto – sono le tensioni sociali ed il “clima difficile” che non consente alle autorità di prendere le giuste decisioni.
La numero uno del FMI ha fatto cenno all’effetto combinato delle prospettive di crescita al ribasso e dell’inflazione con il rialzo dei tassi sull’area del dollaro che – anticipa – rischia di innescare una fuga di capitali dai Paesi emergenti. “Un problema che non se ne andrà e sta peggiorando”, afferma Georgieva, sottolineando che occorre offrire aiuti ai Paesi più vulnerabili altrimenti “ci sarà uno shock che non saranno in grado di sostenere”.
Georgieva ha confermato la validità della stima di 5 miliardi di dollari di finanziamenti al mese per l’Ucraina, spiegando che è una somma necessaria ad onorare tutte le spese correnti (salari, pensioni ecc) e per gli ulteriori costi indotti dal conflitto. “Riteniamo che il più possibile i fondi dovrebbero arrivare da sovvenzioni a fondo perduto piuttosto che da prestiti – ha sottolineato – perché nel futuro immediato l’Ucraina avrà un crollo del gettito fiscale e anche dopo la guerra dovrà sostenere alti costi di ricostruzione”.